giovedì 13 febbraio 2025

Come ho fatto ad ottenere 95/100 al concorso docenti secondaria di primo grado

Oggi voglio condividere con te un importante risultato che ho ottenuto il 29 giugno 2024 alla prova orale del concorso docenti AA25 francese alla scuola secondaria di primo grado, Emilia Romagna.


traccia lezione simulata



Come ho ottenuto 95/100 alla prova orale del concorso docenti (senza sapere bene l'inglese!)


Ho sostenuto la prova orale del concorso PNRR1 in una data veramente molto speciale, perchè è il compleanno di una persona che mi sta molto a cuore.
L'idea di non poter festeggiare quel giorno così particolare, mi ha motivata a dare il massimo: come per giustificare con qualcosa di estremamente positivo la mia assenza.
Certo non mi sarei mai aspettata di poter prendere il massimo dei punti possibili!
Eh già, perchè se guardi bene la griglia di valutazione e togli il punteggio massimo per la parte che riguarda la conoscenza della lingua inglese, ti accorgerai benissimo che il risultato al massimo degli ambiti valutati è proprio 95 su 100.
Quando ho visto il mio punteggio alla prova orale del concorso docenti, quasi non ci credevo! 
Ricordo che ero ferma nel parcheggio di un autogrill di ritorno verso casa quando su spinta delle mie colleghe tramite messaggio telefonico, mi sono decisa ad aprire piattaforme online.
Sono scoppiata a piangere in preda alle forti emozioni: ero riuscita a realizzare il mio obiettivo!
Un risultato che mi ha riempita di orgoglio, soprattutto considerando che ho ottenuto il massimo su progettazione didattica, padronanza dei contenuti disciplinari e interazione orale in lingua francese.

Se sei in procinto di affrontare questa sfida e ti senti insicura su alcuni aspetti, voglio raccontarti la mia esperienza e darti qualche consiglio pratico per affrontare la prova con successo.

1. Padroneggiare la progettazione didattica

Uno degli aspetti fondamentali della prova orale è la capacità di strutturare una lezione simulata efficace. 
Ho investito molto tempo nel comprendere la differenza tra lezione, UD ed UdA.
Queste definizioni devono esserti molto chiare e devi saper bene come articolarle, con obiettivi precisi, strategie inclusive e metodologie attive. 
In sede di colloquio ho dimostrato di saper adattare la didattica ai bisogni della classe, integrando strumenti digitali e tecniche innovative, come la flipped classroom e il cooperative learning.

2. Dimostrare una solida padronanza dei contenuti disciplinari

La conoscenza della mia disciplina è stata la mia forza. 
Ho studiato a fondo il programma che trovi nell'allegato A del bando di concorso alla tua classe disciplinare. 
Ho approfondito sia gli aspetti teorici sia quelli pratici, per poter rispondere con sicurezza a qualsiasi domanda. 
Il trucco? Creare schemi e mappe concettuali per organizzare i concetti e collegarli tra loro in modo logico e fluido.


3. Comprensione e produzione nella lingua di riferimento

Ho esposto la mia lezione simulata in lingua francese dimostrando la capacità di interagire, di rispondere, di esporre e di argomentare ogni parte della mia presentazione.
Ho mantenuto la pronuncia corretta, la correttezza grammaticale e l'appropriatezza lessicale.
Sei come me una docente di lingua francese e sono sicura che vuoi trasmettere attraverso la tua azione didattica la passione per la disciplina. 

4. Interazione orale sicura e coinvolgente

Anche se l’inglese non è il mio punto forte, ho puntato tutto su una comunicazione chiara, sicura e professionale. 
Ho fatto diverse simulazioni con colleghi e davanti allo specchio, lavorando sulla postura, sulla gestione del tempo e sulla capacità di rispondere in modo sintetico ma esaustivo. 
La chiave è stata mantenere la calma e mostrare passione per l’insegnamento.

Consigli pratici

Il mio consiglio per chi affronta la prova orale:

  • concentrati sui tuoi punti di forza nell'espressione in lingua straniera
  • preparati con metodo sia una maschera della lezione simulata sia per i contenuti disciplinari
  • esercitati a ripetere alcuni nodi fondamentali e generali della tua presentazione, come ad esempio l'ambiente di apprendimento o alcune metodologie didattiche che intenderai utilizzare
  • credi in te stessa perchè sei una docente che si confronta con altri docenti

Anche se ci sono aspetti in cui ti senti meno sicura, puoi compensare con una preparazione solida e una presentazione efficace.


Se anche tu stai preparando il concorso e vuoi confrontarti, scrivimi in privato. Insieme possiamo costruire un percorso vincente!

venerdì 10 gennaio 2025

5 sane abitudini che possono trasformare la tua vita

Scopri con me, come Marta (la nostra protagonista di fantasia) ha cambiato la sua vita con 5 piccole azioni: la metamorfosi inizia da dentro.



alano arlecchino
Erin, che mi hai spiegato la dolcezza



Da qualche tempo, Marta percepiva quella sensazione di malessere inspiegabile, come un seme rimasto troppo a lungo sotto terra, avvolto dall'ombra di una routine che non le apparteneva più. 

Sentiva il peso dell’invisibilità.

Poi, un giorno, neanche più riesce a ricordare come sia potuto accadere, ha deciso che fosse giunto il momento di muovere i primi, piccoli passi verso il cambiamento. 
Ha iniziato da cinque semplici gesti, ma potenti, che hanno nutrito la sua crescita, permettendole di sbocciare. 

1. Tutto è iniziato ascoltando il suo respiro: profondo, lento, vivo, potente.
Come il vento che accarezza le foglie all’alba, Marta ha lasciato che l’aria fresca le riempisse i polmoni e spazzasse via la pesantezza dei pensieri stagnanti. Ogni inspirazione era un nuovo inizio, ogni espirazione un lasciar andare.

2. Ogni boccata d'aria nutriva la sua mente con immagini di parole nuove, che sbocciavano come fiori delicati, profumati, colorati. 

Le parole, come semi, possono far sbocciare giardini rigogliosi.


E Marta ha imparato ad innaffiare la sua mente con pensieri luminosi e voci ispiranti, lasciando che la sua anima si colorasse di nuova energia.

3. Ha coltivato il silenzio
Come la rugiada che si posa lieve sul prato prima dell’alba, il silenzio ha reso più limpide le sue intuizioni. 
Ha imparato ad ascoltarsi, a percepire la sua essenza, a riconoscere i battiti del cuore come note di una melodia segreta.

4. Ha fatto spazio alla gratitudine, inalata a pieni polmoni.
Ogni giorno ha cercato un motivo per dire grazie alla SUA vita:  ha trasformato la sua prospettiva, rendendo più luminose anche le giornate nuvolose.

5. Si è librata finalmente al Sole, muovendosi al ritmo della danza della vita.
Così come un ramo non nutre nessun timore ad allungarsi verso il cielo, Marta ha preso coraggio nel protendersi verso nuovi orizzonti. 
Il cielo, il movimento, l'aria: un Inno alla Vita vibrante, partecipe al Tutto.

La trasformazione: il risveglio dell'Essere donna.


Oggi Marta sente le sue radici al sicuro nella Madre Terra ed è come un albero libero di svilupparsi, il suo tronco è più forte, le sue foglie sono portatrici di nuova energia. 

E tu, sei pronta a piantare il primo seme del tuo cambiamento?


Scrivimi subito per sapere dirmi a che punto sei.


alberi
by jplenio on pixabay



martedì 7 gennaio 2025

Non devi scegliere tra la tua famiglia e te stessa: puoi avere entrambi.

Quante volte ti sei guardata allo specchio cercando la vera te stessa?

Quante volte hai pensato: "Dove ho messo i miei sogni? Perchè avevo studiato tanto da ragazza? Chi volevo essere?"

Adesso, sei diventata una mamma straordinaria, hai fatto sacrifici immensi per essere il pilastro della tua famiglia. 
Ti occupi con attenzione dei tuoi bambini, della tua casa e del tuo compagno.
E poi, quando ti corichi la sera, stanca e distrutta, c’è quella vocina dentro di te che si fa spazio tra i pensieri. 
È lì per ricordarti chi sei davvero e quali erano i tuoi sogni, quelli che aspettano ancora di essere raggiunti.

E' capitato anche a me, per tanto tempo


Ma lascia che te lo dica: non devi rinunciare a te stessa per amare chi ti sta accanto.

Ricordi perchè ho iniziato la mia prima attività come istruttrice cinofila?
Avevo il bisogno di trovare un lavoro che mi consentisse di stare accanto ai miei figli.
Tuttavia nel cuore, custodivo lo stesso dubbio che forse hai anche tu ora e ripetevo a me stessa:

Se provo a realizzare ciò che sento, sconvolgerò gli equilibri della mia famiglia? Trascurerò i miei figli? Mio marito mi lascerà?

Guardandomi indietro, ho imparato una cosa importante: quando una mamma ritrova la sua felicità, tutto il resto migliora.

Il cambiamento fa paura, ma può essere dolcemente rivoluzionario.

Sì, cambiare fa paura. È normale. 

Ma sai cosa mi ha spaventata di più un giorno? 
Il timore che avrei potuto guardarmi allo specchio ed accorgermi di aver perso l’occasione di essere la donna e la mamma che volevo davvero essere.

Non ti sto dicendo di stravolgere tutto o di lasciare i tuoi figli per inseguire i tuoi sogni. 
Ti sto solamente dicendo che puoi costruire qualcosa di straordinario senza rinunciare alla tua famiglia.
Ho scelto di diventare istruttrice cinofila perché era l’unico lavoro che mi permetteva di stare con i miei figli, ma i miei sogni erano nascosti, così in profondità che nemmeno io riuscivo più a vederli. 
Ci sono voluti anni per ritrovarli e farli splendere di nuovo, finalmente oggi sono qui, più vivi che mai!

Voglio condividere con te questo messaggio importante: 
hai il diritto di essere felice come tutte le altre persone di questo mondo.

Essere una mamma non significa mettere sempre te stessa all’ultimo posto. 

Al contrario, il tuo esempio potrà essere una lezione di vita anche per i tuoi figli. 
Stai mostrando loro che è possibile inseguire i propri sogni senza sacrificare ciò che conta di più.

Non ti chiedo di fare salti nel vuoto e neanche di sconvolgere la tua routine.

All'epoca, se me lo avessero chiesto, non l' avrei fatto nemmeno io.

Alcuni cambiamenti richiedono tempo, quello necessario ad una giusta maturazione, che puoi stabilire soltanto tu.

Ti invito semplicemente a fare un passo piccolo, ma tuo. 




Inizia con una lista. 

Prenditi 10 minuti oggi per scrivere:

  • tre cose che ami fare
  • tre cose in cui ti senti brava
  • tre cose che hai sempre sognato di fare

Questo piccolo suggerimento è il primo passo per ritrovare in te stessa dove si nascondono i tuoi sogni. A volte, sono lì, a un passo da te, pronti a rinascere.

La tua felicità non è un lusso: è una necessità, per te e per chi ti ama.

Tu sei il motore del tuo cambiamento. Sei pronta?

Scrivimi nei commenti un semplice "sì" quando sarai pronta. 

sabato 28 dicembre 2024

Un nuovo anno sta per iniziare: ricomincia da te il 29 marzo 2025 a Parma.


Cosa vuoi fare di diverso? Quale parte di te vuoi far brillare l'anno prossimo?

Queste domande non sono solo un modo per riempire una pagina bianca o per darti qualche spunto di riflessione: sono un invito. 

Un invito a guardarti dentro, a immaginare la donna che vuoi essere, a progettare un futuro dove sei tu la protagonista assoluta.

A volte, però, sembra impossibile, vero? Le giornate scorrono come un fiume in piena: bambini da accudire, casa da sistemare, bollette da pagare e un lavoro che non sempre è appagante...quando c'è...

E nel caos di tutto questo, i tuoi sogni? Dove sono finiti? Forse li hai messi in un angolo, magari pensando che non fosse il momento giusto, che ci fosse qualcosa di più urgente da fare.

Ma ti svelo un segreto: non c'è mai un momento perfetto: sei tu a creare il momento giusto!

E l'anno prossimo, tra qualche giorno,  può essere l'anno in cui scegli di far brillare quella parte di te che hai nascosto per troppo tempo.

Il tuo riscatto inizia da una scelta.

E' successo anche a me: ad un certo punto ho percepito una voglia immensa di cambiare, di costruire qualcosa di mio, qualcosa che mi permettesse di essere indipendente e, al tempo stesso, presente per i miei figli. 

Qualcosa che mi consentisse di sentirmi appagata e realizzata. Era una sfida, sì, ma è stata anche la decisione migliore che potessi prendere.

Non è stato facile. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita stanca, persa, con il dubbio di non essere abbastanza. Ma ogni piccolo passo avanti mi ha ricordato una cosa: non si tratta di essere perfetta, si tratta di essere costante, di credere in te stessa e di non mollare.

Puoi farlo anche tu!

Tu che stai leggendo queste righe, tu che ti senti bloccata in una vita che non ti rispecchia più, tu che vorresti fare di più ma non sai da dove cominciare... tu hai tutto quello che ti serve per cambiare.

Sì, hai letto bene: hai già dentro di te le risorse per farcela. Serve solo un po' di guida, un po' di supporto, e un piano chiaro: un progetto.

Il tuo progetto, che ti accompagnerà passo dopo passo, che ti aiuterà a trasformare i tuoi sogni in realtà.

Un anno per risplendere. 

Immagina: tra un anno da oggi, il tuo progetto potrebbe essere realizzato e la tua storia potrebbe diventare un punto di riferimento per altre mamme come te. 

Potresti essere la dimostrazione vivente che è possibile conciliare la vita familiare con un progetto lavorativo che ti fa sentire viva e soddisfatta.

Non è solo un sogno. È un obiettivo raggiungibile, se decidi di iniziare ora.

Ti invito a camminare con me

L'anno prossimo voglio vedere tutte voi brillare. Voglio che il 29 marzo 2025, quando ci incontreremo a Parma per l'evento aziendale Snep, sia un momento di celebrazione. Celebrazione di un percorso iniziato insieme, di traguardi raggiunti, di storie di riscatto e di speranza.

Non sarai sola. Sarà un viaggio che faremo insieme, con il cuore aperto e la voglia di creare qualcosa di unico. Ti darò strumenti pratici, ti mostrerò come utilizzare il tuo tempo al meglio, e ti aiuterò a costruire un progetto che non sia solo una fonte di guadagno, ma anche un mezzo per esprimere te stessa.

Allora, cosa vuoi fare di diverso?

Rispondi a queste domande oggi. Non domani, non il mese prossimo. Oggi. Scrivile su un foglio, urlale a te stessa davanti allo specchio, condividile nei commenti se ti va. Quale parte di te vuoi far brillare l'anno prossimo?

Io sono qui, pronta a camminare al tuo fianco, a condividere strumenti, idee e ispirazioni per rendere il 2025 il tuo anno.

Inizia ora. Il tuo riscatto comincia con una scelta.

venerdì 27 dicembre 2024

Le sfide che cambiano la vita: diventare mamma.


Due sfide, una più grande dell'altra, e io in mezzo a cercare di non perdere me stessa.

Avevo 27 anni, circa, quando mi sono trovata davanti a due delle sfide più grandi e trasformative della mia vita. 
Da un lato, la famiglia, tutta da costruire: aspettavo il mio primo figlio, con tutta l'incertezza, la paura e la responsabilità che comporta diventare mamma per la prima volta e c'era Dorian, il mio primo ed unico Cane Corso, un cucciolo dolcissimo ma impegnativo, che richiedeva cura, educazione e attenzione costante.

Dall'altro lato, c'ero io. 
Giovane, appena laureata, una vita piena di sacrifici e di sogni da realizzare.
Sogni ancora dentro al cassetto, in attesa del momento giusto per uscire.
Ma lo sappiamo: 

Diventare mamma significa mettere in pausa sogni e ambizioni per dedicarsi completamente alla famiglia.

Ricordo di quegli anni la fatica, l'amarezza e la solitudine.

Quando ero una ragazza, avevo tanti sogni nel cassetto, come forse ognuna di noi. Volevo viaggiare, scoprire il mondo, vivere esperienze che mi avrebbero resa libera e felice. Mi immaginavo a camminare tra le strade di Parigi, a studiare arte in Italia o magari a imparare a suonare il pianoforte in una piccola stanza di una città che non conoscevo ancora. Ma c’era un problema: non avevo le risorse per farlo. Studiavo con impegno, ma i soldi scarseggiavano, e spesso dovevo scegliere tra un libro e un paio di scarpe nuove. 

Non vedevo l'ora di finire l'Università e di sposarmi, perchè pensavo che avrei avuto più risorse insieme a qualcuno.

Ho sempre creduto nel detto "l'unione fa la forza".

Ma la realtà, mi è arrivata addosso senza chiedere scusa, tanto che ogni sogno sembrava allontanarsi sempre di più, sostituito da un senso di responsabilità che mi pesava sulle spalle.

La gioia immensa di essere mamma si è mescolata alle rinunce e ai sacrifici per crescere una creatura così piccola e bisognosa. Ogni giorno era una lotta tra il desiderio di essere la madre migliore possibile e la consapevolezza che qualcosa di me stessa si stava perdendo. Guardavo le mie coetanee che viaggiavano, uscivano, inseguivano i loro sogni, mentre io rimanevo a casa, circondata da pannolini, poppate e notti insonni e un corpo che non riconoscevo.

E, anche se l’amore per mio figlio riempiva il mio cuore, non potevo fare a meno di sentire una punta di amarezza. Mi sentivo intrappolata, come se la vita scorresse davanti a me e io fossi solo una spettatrice.

La solitudine era forse la parte più difficile. Non avere accanto qualcuno che capisse davvero cosa stessi vivendo, qualcuno con cui condividere il peso delle responsabilità e dei sogni infranti, mi faceva sentire invisibile. C’erano giorni in cui mi chiedevo se sarei mai riuscita a trovare uno spazio per me stessa, a recuperare quei sogni che avevo messo da parte e a riprendere il corpo che mi apparteneva da sempre.

Ma poi è successo qualcosa. Ho capito che, anche se il mio percorso era diverso, non era meno importante. Ho smesso di guardare la vita degli altri e ho iniziato a concentrarmi sulla mia. Ho deciso che meritavo il mio riscatto, nonostante tutto.

È stato un cammino lungo e difficile, fatto di piccoli passi: iniziare a credere di nuovo in me stessa, ritagliarmi momenti di tempo per coltivare le mie passioni, imparare nuove competenze, ricostruire la mia identità oltre al ruolo di madre. E lentamente, ho iniziato a sentirmi viva, a vedere che il cambiamento è possibile anche quando sembra tutto perduto.

Oggi, quando guardo indietro, non vedo più solo rinunce e sacrifici. Vedo forza, resilienza e la prova che noi donne possiamo trasformare anche le situazioni più difficili in opportunità per rinascere. Non è mai troppo tardi per riprendere in mano la nostra vita, per inseguire i nostri sogni e costruire qualcosa che ci faccia sentire orgogliose di noi stesse.

Anche tu ti senti intrappolata e senti che la vita sta scorrendo davanti a te senza darti la possibilità di esprimerti? 

Non sei sola. Il riscatto è possibile. Puoi riprenderti i tuoi sogni, un passo alla volta. E io sono qui, pronta a camminare accanto a te in questo percorso.

Io non avevo nessuno a quel tempo, ma essere guida per Dorian mi ha aiutata ad esserlo anche per me stessa.
Devo tanto a questo cane...
È stato un momento duro, pieno di notti insonni e domande: "Sono all'altezza? Riuscirò a fare tutto questo?"
Ma sai una cosa? 

È stata proprio quella doppia sfida a farmi capire quanto siamo forti noi donne. 

Se riusciamo a crescere figli, ad educare, a prenderci cura di tutto e di tutti... possiamo fare qualunque cosa!
Oggi voglio dire a te, che magari stai vivendo qualcosa di simile, che puoi farcela se lo vuoi!
Che anche se hai messo da parte i tuoi sogni per dedicarti alla famiglia, c’è sempre tempo per riscoprirti, per costruire la tua indipendenza, per prenderti il tuo riscatto.
Io ce l’ho fatta: ho trasformato le difficoltà in lezioni di vita e le paure in forza. 
Tu puoi fare lo stesso. 
Raccontami la tua storia nei commenti o in privato: sono qui per ascoltarti e, se posso, per aiutarti a trovare la tua strada verso l’indipendenza.

domenica 1 settembre 2024

7 bias valutativi tipici del settore cinofilia che ti fanno perdere clienti

 

Bias Valutativi: come riconoscerli e migliorare il rapporto con i tuoi clienti

Nella tua attività di professionista cinofilo, la relazione con il cliente è cruciale. La fiducia che riesci a instaurare con i proprietari dei cani può fare la differenza tra un cliente occasionale e uno che ti raccomanda a tutti i suoi amici. Ma sapevi che il modo in cui interpreti le informazioni e giudichi le situazioni può essere influenzato da bias valutativi che neppure sai di avere?




Scopriamo insieme cosa sono i bias valutativi

I bias valutativi sono delle distorsioni cognitive o errori di pensiero, che influenzano il nostro giudizio. In altre parole, senza rendercene conto, possiamo giudicare una situazione o una persona in modo non del tutto obiettivo. A te, che sei professionista del settore cinofilia, questo può accadere in due modi: 

  • nel rapporto con i clienti 
  • o durante la valutazione del comportamento di un cane

Ad esempio, un cliente che si presenta con un cane che abbaia molto potrebbe essere subito etichettato come "padrone poco competente" o "cane problematico". Tuttavia, questo pregiudizio può impedirti di vedere le vere cause del comportamento e di proporre la soluzione più efficace.

Quali sono i bias valutativi più comuni nel settore cinofilo?

  1. Bias di conferma. Tendi a cercare informazioni che confermano le tue idee preesistenti. Se pensi che una certa razza di cane sia difficile da gestire, potresti dare più peso a comportamenti problematici, ignorando quelli positivi.

  2. Effetto alone. Se un cliente ti sembra competente e amichevole, potresti sottovalutare alcuni problemi nel comportamento del cane, attribuendoli a fattori esterni invece che a una possibile lacuna nel processo di apprendimento.

  3. Bias di reciprocità. Sei più incline a offrire valutazioni positive o sconti se un cliente si mostra particolarmente gentile o ti ha fatto un favore in passato. Questo può portarti a fare concessioni che potrebbero non essere sempre nel tuo interesse a lungo termine.

  4. Bias di somiglianza. Tendi a sopravvalutare clienti che hanno forti caratteristiche in comune con te. Magari lo stesso cane. 

  5. Bias di proiezione. Sei incline a proiettare sui tuoi clienti le tue convinzioni. 

  6. Bias della negatività. La tua attenzione è rivolta soprattutto a scovare gli elementi negativi della relazione cane-proprietario che hai davanti. A seguito di questa distorsione, durante il percorso educativo, non ti soffermi a valorizzare i successi del tuo cliente. E senza che tu te ne renda pienamente conto, lo porti ad allontanarsi. 

  7. Bias dell'ancoraggio. Ti limiti a valutare una manciata di elementi, che diventano il tuo punto di confronto per valutare tutto il resto. 

Come riconoscere e superare i bias

Riconoscere i bias è il primo passo per superarli. Ecco alcune strategie pratiche che puoi adottare:

  • Autovalutazione consapevole. Prima di formulare un giudizio, fermati un momento e chiediti se stai basando la tua opinione su dati oggettivi o su pregiudizi. Tenere un diario di bordo per ogni cliente potrebbe essere un buon espediente. Spesso quando mettiamo su carta (o su file) le nostre riflessioni, queste diventano più concrete come per magia. 
  • Richiedi un parere esterno. Confrontati con un collega. Spesso, un occhio esterno può aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa. Due chiacchiere con un amico/collega che condivide con te la tua stessa vision, sicuramente è di aiuto per strutturare una valutazione più obiettiva.
  • Formazione continua. Partecipare a corsi di formazione su temi come la psicologia del cliente, strategie di comunicazione efficace, counselor o coaching, intelligenza emotiva applicata al marketing, possono aiutarti a ridurre l'influenza dei bias nelle tue valutazioni.

Ricorda che i bias valutativi influiscono sui tuoi profitti

Un professionista cinofilo che riconosce e gestisce i propri bias è in grado di offrire un servizio più equo e personalizzato. Questo non solo migliora il rapporto con i clienti, ma aumenta anche la loro fiducia e soddisfazione, portando a un passaparola positivo e, di conseguenza, a maggiori entrate. 

Un cliente soddisfatto è più incline a investire nei tuoi servizi e a raccomandarti ad altri.

Essere consapevoli che è facile cadere in errori valutativi e saperli gestire non solo migliora la tua professionalità, ma ti permette di costruire rapporti più solidi con i clienti. 

Sicuramente, in un settore competitivo come quello cinofilo, questo può fare la differenza tra una carriera stagnante e un business in crescita. 

Inizia a seguire questo blog per i continui aggiornamenti e fissa una consulenza con me per migliorare la tua performance coi clienti. 

lunedì 19 agosto 2024

4 punti fondamentali per spiegare al tuo cliente l'uso della museruola

Come spiegare il valore della museruola ai proprietari di cani

Come istruttori cinofili, uno degli argomenti più delicati da affrontare con i clienti è spesso l'uso della museruola

Per questo ti lascio il link alla mia storia con Dorian per leggere quanto sia stata utile alla ripresa dopo un brutto trauma subito. 

Molti proprietari la vedono come un simbolo di fallimento, vergogna o addirittura come un maltrattamento per il cane. Eppure, per chi lavora nel mondo cinofilo, sappiamo bene che la museruola è uno strumento di sicurezza indispensabile in molte situazioni. 
Normalmente la popolazione cinofila si spacca in due fazioni.

Prima fazione:
Museruola no!!! Oihbò! Povero cane! È coercizione. In questo modo il cane non è libero di esprimersi e subisce miseramente dall'altro cane.

Seconda fazione:
Museruola assolutamente sì!
Il cane non deve mordere e deve...bla...bla...bla...

 

Ma come possiamo trasmettere il valore di questo strumento in modo empatico e persuasivo alla nostra clientela?


1. Parti dall'empatia: ascolta e comprendi le paure dei proprietari
 
Prima di spiegare il valore della museruola, è importante riconoscere le emozioni e le preoccupazioni dei proprietari. Spesso si tratta di un timore sociale: 
"Cosa penseranno gli altri se il mio cane indossa la museruola?". 
In quanto istruttori, il nostro ruolo è quello di accogliere queste preoccupazioni, normalizzandole e offrendo informazioni che possano modificare la percezione negativa.
Aiuta il proprietario:
  • Ad essere consapevole NELLA relazione che ha col suo cane.
  • Fai in modo di favorire un ambiente sereno di apprendimento per il binomio
  • Valuta attentamente il tipo di interazioni che avverranno tra tutti i soggetti coinvolti nella sessione di lavoro
  • Aiuta il proprietario a scegliere il tipo di museruola corretta Spiega al proprietario le tempistiche, l'obiettivo finale e ogni piccolo passaggio del percorso di apprendimento

2. Comunica in modo positivo: la museruola come strumento di prevenzione e libertà

Una comunicazione efficace può trasformare la narrazione attorno alla museruola. 
Invece di vederla come una costrizione, possiamo presentarla come una scelta responsabile che permette al cane di vivere esperienze che altrimenti sarebbero precluse. 
Il messaggio chiave è: la museruola non limita il cane, ma lo protegge, offrendogli maggiore libertà in situazioni che potrebbero essere stressanti o pericolose.

3. Usa esempi concreti e storie per creare connessione

Raccontare storie è uno dei modi più potenti per comunicare. Puoi condividere esempi di cani che, grazie alla museruola, hanno potuto superare situazioni complesse senza rischi, oppure come la sua introduzione sia stata fatta gradualmente per trasformarla in un'esperienza positiva. 

Le storie rendono il messaggio memorabile e creano un legame emotivo con i proprietari.





4. Migliora la comunicazione con i tuoi clienti

Come istruttore cinofilo, la tua capacità di comunicare efficacemente è ciò che fa la differenza tra un cliente convinto e uno dubbioso. 
È qui che entra in gioco il valore di una consulenza mirata allo storytelling e alla comunicazione empatica. 
Imparare a padroneggiare le tecniche narrative e a strutturare i tuoi messaggi in modo chiaro e coinvolgente non solo migliora la comprensione dei tuoi clienti, ma rafforza anche la tua autorevolezza e fiducia.

Vuoi migliorare la tua comunicazione e rendere i tuoi messaggi più efficaci?


Conclusione 

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.

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