martedì 28 febbraio 2012

Come educare il cucciolo a sporcare fuori?

Su questo argomento ho assistito alle teorie più disparate: molti usano ancora mettere il naso del cucciolo nella pipì, prenderlo per la collottola e scuoterlo dicendogli forte di no; altri danno la giornalata (molto classica); altri ancora mettono pannoloni traversine e simili in terra nella speranza che non siano confusi con il tappeto persiano del salotto; altri ancora utilizzano le lettiere dei gatti e altri usano balconi e terrazzini come wc...insomma negli anni ho potuto raccogliere un prontuario ricco di esperienze personali circa l'argomento, ma purtroppo ancora tante leggende metropolitane ( i proprietari mi scuseranno per la franchezza...).
Quindi come procediamo?
per prima cosa bisogna tenere in considerazione che esiste un'età fisiologica ed organica in cui il cucciolo sviluppa il controllo degli sfinteri, attorno ai 6 mesi (così comprendiamo tutte le razze, visto che le taglie giganti sono più tardive rispetto alle altre) ed è quindi impensabile che prima della fine dello sviluppo fisiologico sia in grado di trattenere urine e feci per tutta la notte o per un periodo superiore alle 2 ore circa.
Quindi dovremmo considerare che ogni 2 ore più o meno bisognerà accompagnare il cucciolo, fino ai 4 mesi circa, fuori perchè possa sporcare nel luogo più consono;
bisognerà anche considerare che dopo ogni pisolino, dopo che ha bevuto o mangiato, dopo che ha giocato con o senza di noi, dopo un giretto per casa dovrà fare pipì e quindi sarà buona regola accompagnarlo fuori prima che trovi in casa un luogo che gli piaccia di più.
Non si può pensare di mettere in terra dei pannoloni per qualche mese per facilitare le pulizie e poi toglierli senza che lascino uno strascico di confusione a livello comportamentale.
E' meglio pulire qualche volta il pavimento ed essere sicuri che nel futuro il cane adulto non confonderà tappeti, cuscini, divani, trapunte e simili per la traversina che aveva da cucciolo per fare la pipì....e non è pensabile che il cane si comporti per le deiezioni come il gatto!
Quindi, se non siamo in sincronia con i tempi del nostro cucciolo puliamo SENZA che ci veda, perchè altrimenti potrebbe pensare che ci stiamo interessando a ciò che ha fatto e facciamo finta di nulla: il rimprovero a cosa fatte non serva a nulla, anzi il cucciolo non capendo perchè siamo così duri con lui potrebbe faticare a darci fiducia. Infatti bisogna tenere presente che quando arriva in casa con noi ancora non ci conosce e che ha bisogno di tempo, di coerenza e di costanza per potersi fidare di noi e dei nostri atteggiamenti.
A questo punto, per insegnargli una cosa così difficile per lui armiamoci di tanta pazienza e costanza per essere sicuri di avere in futuro un risultato solido e duraturo.
Il cucciolo deve imparare che nello spazio domestico non si sporca e per lui è naturale avere lo spazio di vita pulito, infatti il cane, per natura, non sporca mai dove vive, mangia e dorme.
Ha bisogno di crescere per non avere paura a fare la pipì dove passano tanti altri odori, infatti quando il cane sporca lascia una traccia di sè nel mondo e quindi sarà buona cosa scegliere un luogo dove ad esempio non passano tanti cani adulti che potrebbero inibirlo anche se presenti solo attraverso il proprio odore;
ha bisogno dei suoi tempi per fiutare e guardare, non bisogna avere fretta perchè per lui è tutto nuovo e sarà meglio scegliere un posto vicino a casa e piuttosto tranquillo di rumori e passanti;
ha bisogno di concentrarsi su poche cosa per volta, quindi meglio rimandare le sedute di "guinzaglio" a quando avrà già fatti i suoi bisognini....
Sì: è un compito duro insegnare bene a sporcare fuori, ma molto utile! basti pensare al disagio che proveremmo quando andiamo in un bar, in albergo, in un negozio se il cane non fosse abituato a farla fuori!
Per questo è bene che gli si insegni a sporcare soprattutto nel verde, perchè il tipo di terreno fa la differenza nello sveltire l'apprendimento!
Inoltre trovo che sia segno di maggiore civiltà non lasciare che il cane sporchi sulle gomme delle auto, sulle fioriere dei negozi, contro lampioni e panchine....e se i proprietari saranno più attenti anche a queste piccole cose tutti i nostri cani saranno sempre più inseriti nel tessuto urbano....è normale, è così: più c'è rispetto, più c'è integrazione...

giovedì 23 febbraio 2012

insegnare ad aspettare



Insegnare al cane ad aspettare è importantissimo per l'equilibrio della sua vita e della sua famiglia.

Molto spesso abbiamo la tendenza a gratificare maggiormente quando il cane ci segue, come abbiam visto nella parte relativa al guinzaglio, oppure quando il cane ci invita a giocare o è comunque attivo. Invece abbiamo anche parlato dell'importanza dell'educazione alla calma.

La capacità di aspettare è inserita sia nella parte che comprende l'importanza di gratificare il cane anche quando è calmo e rilassato nelle situazioni, ma anche di insegnargli l'auto-controllo nei vari contesti interattivi.

Questo vuol dire che dovremmo fin da subito iniziare ad insegnare al nostro cucciolo che è buona educazione chiedere il permesso sugli oggetti che lo interessano e il permesso di accedervi solo attraverso la capacità di stare calmi e di guardare il proprietario.

Spesso si cade nell'errore di concedere al cucciolo l'oggetto desiderato quando mostra bramosia di averlo, ma serebbe buona cosa insegnargli che con la fretta e la pretesa non si ottengono le cose.

Inoltre bisognerebbe gradualmente e nel rispetto delle tappe evolutive insegnare al cucciolo a stare da solo senza che questa situazione sia vissuta come problematica, da dove spesso si sviluppa la preoccupazione e quindi abbaia frequenti, latrati, uggiolii e distruttività.

Si parte sempre da un contesto vissuto dal cane come sicuro e tranquillo, quindi magari da casa e lo si lascia casualmente da solo nella stanza dove ha a disposizione la cuccia e i suoi giochi.

Bisogna valutare se piange e cerca la nostra compagnia in che modo e con quale intensità: se è un ululato o un abbaio da richiesta, se raspa alla porta è inutile precipitarsi da lui: non faremmo altro che aumentare la sua insicurezza nello stare da solo. Come è contro producente salutare il cane prima di iniziare questa attività o prima di allontanarci, così come lo è quando rientriamo.

Apriamo al cane quando è per lo meno in silenzio, per non gratificare attraverso la nostra presenza le sue richieste decisamente fuori luogo.

Immaginiamo un branco o un gruppo famigliare di cani: il leader del gruppo decide che bisogna andare a caccia, sicuramente non si metterà a salutare tutti i membri del suo clan.

I licaoni invece lo fanno e si nota quanta eccitazione questo produce all'interno del gruppo: abbaiano acutamente, si girano intorno freneticamente e alle volte urinano per l'incapacità di trattenersi e quindi è un comportamento completamente contrastante rispetto a quello che è adattativo nella nostra società.

Sarebbe impensabile vivere in condomio dove esistono regole molto rigide che regolamentano i rumori ed avere un cane che abbaia tutto il tempo che non è in nostra presenza e per questo che ci impedisce di allontanarci da lui.

Bisogna entrare nell'ordine delle idee che è vero che per un animale sociale come il cane restare solo non sia il massimo dell'aspettattiva, ma dobbiamo considerare che è utile ed indispensabile che impari a convivere con noi il più serenamente possibile e quindi questo lato meno piacevole rientra nel "pacchetto vivere insieme".

Non dobbiamo vivere noi per primi con senso di colpa o di abbandono il lasciare a casa il cane che ci aspetta al rientro, perchè altrimenti trasmettiamo questo messaggio ad uno degli animali più empatici della terra e questo creerebbe il caos emotivo nella nostra relazione!

Sarebbe come piangere tutte le mattine quando portiamo all'asilo i nostri cuccioli: vivrebbero il distacco con ansia ed angoscia e non li lascieremmo liberi di aspettarci con calma e serenità.

venerdì 3 febbraio 2012

Come insegnare il Kong a un Rottweiler di 10 anni adottato.




Che carina Paoletta alle prese con il suo kong!! 




Il Kong è una bellissima attività per tutti i cani e per tutte le età.


Oggi è la prima volta che lo propongo a Paola e glielo tengo in mano, perchè voglio essere sicura che possa provare un'esperienza positiva.
Nonostante i suoi 10 anni suonati e le scarse esperienze ludiche, ha dimostrato di avere un sacco di competenze adeguate al problema e una buonissima riflessività. 
All'inizio ha provato a dare un morsetto al kong ma visto che non usciva niente ha pensato bene che doveva adottare una strategia diversa.
Per questo ho deciso di rimanere con lei e tenere tra le mani il gioco.
Paola ha capito subito di dover utilizzare la sua bocca non per mordere o strappare!
Dimostra sempre una grande riflessività.
Analizza la situazione e cerca sempre la strategia migliore per ottenere i risultato.
Questo è uno dei motivi per cui adoro i cani anziani.
Sono consapevoli di avere meno energie di un giovane e le utilizzano saggiamente per non sprecarle.
Ti invito a seguire il post su come insegnare il Kong-------