giovedì 31 gennaio 2013

Alcune pagine della mia tesi di laurea



Questo sono alcune pagine prese dalla mia tesi di laurea in lingue straniere, quando già pensavo che ci fosse una Poetica della Relazione, come sosteneva Glissant.
Ho amato lavorare su quegli scritti e ancora oggi le Sue parole mi emozionano.

Credo fermamente che esista una relazione che lega tutti gli esseri viventi e che la nostra identità debba costruirsi su tali concetti, sganciandosi dall'ossessione di doversi riconoscere in tanti piccoli mondi isolati, proprio come delle isole che insieme costituiscono un arcipelago.

  • Oggi amo pensare che i cani, con i quali condividiamo tante ore della nostra vita, contribuiscano a ridisegnare la nostra nuova identità.
  • Oggi so che per me è stato, è adesso e sarà ancora così: ho scoperto lati di me stessa attraverso la relazione con i miei cani che non avevo mai notato prima.

In fondo la relazione che instauriamo con loro è costruita su una base comunicativa: dove uno manda dei segnali e l'altro, dopo averli capiti ed ascoltati, questo manda la risposta.

Il linguaggio non è solo quello verbale riservato a noi umani,
la comunicazione riguarda tutti gli esseri presenti sul pianeta,
comunicare vuol dire relazionarsi,
la relazione, qualunque essa sia,
 ti mette allo specchio ed esige introspezione.

I cani sono molto bravi nel relazionarsi, tanto alle volte hanno il "potere" di farci rendere conto dei nostri aspetti più nascosti.

martedì 15 gennaio 2013

Adozione cane adulto da canile in casa con gatti. Si può fare?

Come funziona lo sportello di ascolto del "consultorio del cane" ?

Da un pò di tempo è in funzione questo spazio completamente gratuito per i proprietari che hanno appena adottato il cane dal canile.
E' un servizio di ascolto e di prima consulenza, per intervenire in una prima necessità con formule tampone di pronto uso.
Nessun programma specializzato dunque e per questo nessun costo.
Tuttavia voglio essere utile e provare a dare una mano a chi ha deciso di adottare.
Per questo ho pensato di limitare in questo modo i rientri in canile tramite una consulenza per gestire una prima emergenza.
Spesso le adozioni non vanno a buon fine entro il primo mese dall'arrivo a casa, perchè si possono verificare comportamenti indesiderati ai quali non sei preparato.
Per cui niente paura! Vieni al CONSULTORIO DEL CANE.

A questo proposito ti racconto cosa mi è successo lunedì durante il servizio in ufficio.
Ho ricevuto una visita di una signora, che sabato ha adottato due fratelli: Lucky e Rolly, due meticci di taglia medio grande, di circa 6 anni che sembrano un pò pastori bergamaschi e un pò irish.
Buonissimi e a quanto sembra già abbastanza auto-educati: in casa non sporcano, non distruggono niente, cercano di capire le intenzioni della proprietaria.
Insomma sembra proprio essere un'adozione perfetta....ma....questa famiglia ha 3 gatti adulti.
Mi hanno cercata perchè la sera dopo l'adozione un gatto si è presentato sulla porta della cucina e i cani quando l'hanno visto hanno cercato di alzarsi per andarlo a vedere.
La signora ha intimato loro di stare fermi e questi sono rimasti bravissimi e immobili.
Quindi direi zero problemi.

La domanda a questo punto è stata: potranno convivere pacificamente o i cani cercheranno di prendere i gatti?


A mio parere se avessero avuto cattive intenzioni nei confronti dei gatti sicuramente i cani sarebbero già scattati e non si sarebbero fermati soltanto con un tono fermo della voce.
Questo mi fa già ben sperare che possano tutti arrivare a convivere pacificamente senza per forza dover interagire: proprio come è nello stile felino, che non per forza deve stabilire un contatto per poter dormire sotto lo stesso tetto.
Ben diverso invece per la specie canina: che ha un bisogno fisiologico di stabilire legami all'interno del gruppo per poter accettarne tutti gli elementi.
Forse è proprio questo che sta disturbando questi cani in questo momento: non hanno ancora capito come è composto questo nucleo famigliare e soprattutto non hanno mai potuto socializzare con gatti, quindi credo siano ancora un pò confusi sulla situazione.
Ma sono fiduciosa: non sono aggressivi e i proprietari stanno cercando di mettere giù delle buone basi relazionali e comunicative. 
Tutti si stanno impegnando e questo spero che li porti ad un buon risultato, il fatto stesso che abbiano cercato di capire la situazione (sia i cani sia le persone di questo gruppo) li porta tutti su un'unica strada comune: la convivenza.

Sono veramente contenta che questa signora sia venuta a cercarmi al Consultorio del cane.
Sono contenta di averla ascoltata e consigliata nell'inserimento dei cani.
Immagina che si fosse trovata da sola a gestire le sue paure.
Secondo te, i cani appena arrivati a casa dal canile sarebbero rimasti o avrebbe preferito la sernità dei suoi gatti?

Motivazione silleggica o forte possessività?


Qui ho cambiato la disposizione degli oggetti per valutare che cosa poteva cambiare nelle intenzioni del cane.
In effetti qualche cosa è cambiato: quando i giocattoli sono in centro al setting il cane manifesta maggiormente la motivazione sillegica, quindi li prende e li sposta in un punto lontano dal gruppo di persone.
Alcuni li scuote anche in bocca come per uccidere la preda.
Mentre se dispongo i giocattoli già in un punto solo, ben ammucchiati il cane non sa più cosa fare, sembra sentirsi come spaesato, perchè non ha altro interesse che portarli in tana.
Appunto non è collaborativo e di conseguenza non può andare dai proprietari per cercare l'interazione, perchè in lui quella parte motivazionale non è ancora illuminata.
Questo cane come abbiamo già visto in altro post morde i proprietari quando vogliono toccarlo, accarezzarlo o mettergli il guinzaglio.
Ecco perchè è importante, quando si fa la valutazione del cane analizzare attentamente la stessa situazione anche da punti di vista differenti.
Spesso si ha la tentazione di dare un giudizio o appunto una valutazione fermandosi a pochi fotogrammi comportamentali del cane, ma non dobbiamo mai dimenticarci che in quanto essere vivente presenta sicuramente più sfumature e quindi dobbiamo sempre fare tanti scatti da tante angolazioni diverse dello stesso soggetto.

Mix di possessività e aggressività da contatto


Questo cane fa parte dei miei casi di riabilitazione comportamentale.
Nello specifico ha dei grossi problemi legati al proprio corpo: è in conflitto se farsi o meno accarezzare, gli da fastidio essere maneggiato e come conseguenza estrema i proprietari non sempre possono portarlo a passeggio perchè è difficile mettergli il guinzaglio.
Ha una sorta di aggressività scatenata dal contatto.
Tra le altre cose manifesta anche una spiccata possessività nei confronti delle proprie cose: ciotola, coperta, cuccia e giocattoli.
Questo cane è stato adottato giovane e da poco tempo: all'inizio era impossibile potersi anche solo avvicinare ad una cosa che aveva deciso fosse sua, fosse anche solo un oggetto caduto casualmente a terra.
Con i proprietari abbiamo lavorato sempre tanto sulla fiducia: il cane non ha mai potuto pensare o sospettare che i proprietari volessero rubargli le sue cose o fossero in competizione con lui per stabilire il possesso di qualche cosa.
Persino la richiesta del seduto o il concedere un premio in nessun gesto o mimica deve essere anche solo tendenzialmente competitivo.
Ma qui il cane fa anche un'altra cosa molto importante: sposta gli oggetti che gli piacciono in un unico punto, cioè li raccoglie nella sua ipotetica tana.
Si chiama: espressione della motivazione sillegica, si prendono degli oggetti sparsi e raggruppano in un punto.
Infatti questo cane ha degli atteggiamenti di gioco molto individuali e predatori, non chiede mai di collaborare con l'uomo in nessuna attività, non ingaggia mai nessuno a giocare con lui.
Questo cane ha le capacità, anzi sarebbe meglio dire che pensa di avere le capacità di poter fare tutto da solo ed è proprio per questo che non ama farsi toccare, che difende le sue posizioni e che non ama farsi condurre in passeggiata.

martedì 8 gennaio 2013

Lo slalom

Questo esercizio è ottimo per affinare la gestione del cane al guinzaglio durante la passeggiata.
Nei post precedenti abbiamo visto come insegnare al nostro cane a seguirci e anche un esempio di condotta al guinzaglio, che però non è possibile realizzare costantemente durante tutta la passeggiata, perchè richiede una costante attenzione sul proprietario che può essere paragonato ad un "lavoro" da parte del cane, mentre abbiamo già sottolineato che la passeggiata è una delle attività educative e formative che investono la coppia cane/ uomo.
Invece lo slalom aiuta il cane a focalizzare l'attenzione sugli spostamenti del proprietario senza obbligarlo ad una stretta vicinanza come nella condotta.
Passare a zig-zag in mezzo a birilli, oppure piante, lampioni, fioriere e tutto quello che potete trovare in ambito urbano o domestico, come per esempio un percorso fatto da seggiole nel proprio salotto di casa o nel proprio cortile, aiutano il cane a concentrarsi maggiormente sugli spostamenti del conduttore, allo stesso tempo il conduttore può capire maggiormente come muoversi per permettere al cane di seguire sempre più agilmente.
Infatti stiamo sempre parlando di coppia cane/proprietario che si muove insieme e come tale lo spazio per gli spostamenti deve essere calcolato per tutti e 2: il conduttore deve calcolare lo spazio di ingombro del proprio cane, deve saper anticipare le direzioni per gestire l'attenzione del cane e soprattutto non deve mettere il cane in situazioni di rischio o difficoltà come potrebbe essere affrontare "apertamente" una situazione di paura.
Pensiamo che i birilli che costituiscono l'esercizio, oltre a dare le direzioni, abbiano anche un'altra funzione: rappresentare degli ostacoli.
In questo modo il proprietario si eserciterà anche attraverso una corretta comunicazione non verbale  nel sistemare il proprio cane sempre oltre la propria persona cosicchè il cane non si senta obbligato ad affrontare l'ostacolo (che potrebbe essere un altro cane, una persona, un passeggino, un'auto....)
Quindi il conduttore dovrà esercitarsi attraverso lo slalom nel farsi seguire anticipando sempre le direzioni che il cane potrebbe prendere di propria iniziativa, applicando una corretta comunicazione non verbale che tuteli il proprio cane togliendolo da ogni obbligo di dover far fronte a qualsiasi situazione; mentre il cane riceverà un premio ogni volta che seguirà il suo proprietario senza anticiparlo nei movimenti ed affiancandolo nel percorso, dato per intenso che in questo caso non sarà obbligato a tenere il passo vicino alla gamba, ma potrà fiutare ed esplorare senza mettere in tensione il guinzaglio.