lunedì 13 ottobre 2014

La passeggiata in libertà



E' fantastica quando sente qualche cosa e parte in "caccia"!
Come si può rinunciare al piacere di vedere il proprio cane fare veramente il cane?
Come possiamo negare al nostro amico l'occasione di esprimersi veramente, profondamente e sinceramente alcune volte?
Molto spesso mi sento raccontare dai proprietari che non possono lasciare libero il proprio cane perché "scappa".
Analizziamo meglio la situazione.
Premessa: i cani non scappano dalla propria base sicura o se vogliamo chiamarlo proprietario o conduttore o anche padrone, quando sentono un legame tornano sempre.
Diciamo invece che ogni razza ed ogni singolo individuo avrà una distanza differente dal proprio umano.
I pastori staranno più a vista, le razze da caccia seguiranno una pista anche per metri e metri, i levrieri arriveranno fin dove li porterà il fiato, i molossi più pigri faranno uno scatto di corsa.....ma tutti se ben attaccati al proprio punto di riferimento umano torneranno!
E anche quando ci perderemo di vista il nostro cane tornerà sempre nel punto dove ci ha perso o tutt'al più dalla nostra auto o a casa addirittura.
Quindi quasi sempre quello che blocca il proprietario dallo sgancio del guinzaglio è di natura emotiva.
Sganciare il guinzaglio equivale a perdere il controllo della situazione, equivale a buttarsi in un mondo fatto di sensi che noi non siamo abituati ad utilizzare e che la nostra natura umana ci consente solo fino ad un certo limite.
Sganciare il guinzaglio spesso procura ansia al proprietario che sente di non conoscere completamente il mondo dove sta per entrare il cane liberato.
Ed è proprio questa sensazione che adoro quando sgancio un guinzaglio!
E' come cambiare dimensione: entro a far parte del mondo del mio cane, mi dimentico di non sentire gli odori come lui, di non riuscire a sentire i rumori allo stesso modo e mi sembra di poter vedere attraverso i rami degli alberi sagome ed immagini di animaletti selvatici che applicano tutte le loro strategie di fuga.
E quando guardo Erinni (o chi è con me) che non sente più il guinzaglio attaccato finalmente la vedo veramente CANE: naso in alto, orecchie avanti, coda parallela al terreno, sguardo fisso......e via che corre...ed io nello stesso istante che la vedo partire sento i piedi che mi si staccano da terra ed è come se potessi correre al suo fianco.
E' come se potessi sentire il bosco con le sue orecchie e quando la vedo che ritorna con la lingua a penzoloni, stanca ed appagata anch'io sento di avere il fiato corto.
Quando le sgancio il guinzaglio in realtà è come se lei mi portasse completamente nel suo mondo.
Senza il guinzaglio so che siamo veramente unite nelle nostre identità così diverse.
E' come se per un istante potessi prendere le sembianze di un cane: fiutare ogni traccia, ascoltare suoni per noi sconosciuti, scavalcare tronchi, correre su per salite per me impensabili......in realtà la sua libertà è per me un regalo ogni volta.
Certamente bisogna scegliere il posto adatto dove per il cane non possano esserci pericoli come il traffico, case vicine, cacciatori, scoppi improvvisi....
Inoltre bisogna aver conosciuto il proprio cane: esistono tante modalità di richiamo efficaci differenti in base al soggetto.
Alcuni preferiranno non essere richiamati per riagganciare il guinzaglio, altri una volta arrivati su una traccia avranno bisogno di qualche minuto in più per tornare, altri ancora non sopporteranno grida isteriche di richiamo.
Ma una volta che il proprietario avrà capito come e quando richiamare il proprio cane non ci saranno più scuse per non lasciarlo libero.
Con le mie donne adottate (Paola ed Erinni) è stata una delle prime attività che abbiamo fatto.
La prima settimana siamo sempre uscite al guinzaglio intorno casa di modo che potessero imparare la zona in sicurezza.
Passato questo primo periodo di assestamento ho notato che provavano a mettermi alla prova sui tempi della passeggiata e delle direzioni da prendere: erano entrambe adulte quando le ho adottate e giustamente prima di fidarsi e di affidare le loro vite nelle mie mani dovevano capire di che pasta sono fatta.
Notavo che provavano a fermarsi ad ogni passo per un tempo eccessivo, che facevano finta di non voler prendere la direzione che io avrei voluto, che si impuntavano a fissare qualche cosa o qualcuno...tutte quelle sceneggiate che volevano mettermi alla prova su quanto fossi decisa e convinta di quello che chiedevo loro.
Quindi ho capito che l'unico modo per aggiustare subito le cose senza che diventassero competizione nella nostra giovane relazione ho sganciato il guinzaglio.
Ho scelto un ritmo della passeggiata e ho tenuto il mio passo, ho scelto le mie traiettorie e non le ho cambiate per loro, mi sono fermata quando lo ritenevo opportuno e allo stesso modo sono andata a casa quando ero stanca.
Il risultato è stato fantastico: tutte e due si sono allineate con me e non il contrario, cosa che sarebbe necessariamente successa se avessi mantenuto il guinzaglio.
Così oggi possiamo muoverci tranquillamente per i boschi i prati e la campagna che so che sono loro a guardare dove vado e non il contrario: ed è proprio questo che ci fa vivere la nostra passeggiata in libertà serenamente!