giovedì 23 febbraio 2012

insegnare ad aspettare



Insegnare al cane ad aspettare è importantissimo per l'equilibrio della sua vita e della sua famiglia.

Molto spesso abbiamo la tendenza a gratificare maggiormente quando il cane ci segue, come abbiam visto nella parte relativa al guinzaglio, oppure quando il cane ci invita a giocare o è comunque attivo. Invece abbiamo anche parlato dell'importanza dell'educazione alla calma.

La capacità di aspettare è inserita sia nella parte che comprende l'importanza di gratificare il cane anche quando è calmo e rilassato nelle situazioni, ma anche di insegnargli l'auto-controllo nei vari contesti interattivi.

Questo vuol dire che dovremmo fin da subito iniziare ad insegnare al nostro cucciolo che è buona educazione chiedere il permesso sugli oggetti che lo interessano e il permesso di accedervi solo attraverso la capacità di stare calmi e di guardare il proprietario.

Spesso si cade nell'errore di concedere al cucciolo l'oggetto desiderato quando mostra bramosia di averlo, ma serebbe buona cosa insegnargli che con la fretta e la pretesa non si ottengono le cose.

Inoltre bisognerebbe gradualmente e nel rispetto delle tappe evolutive insegnare al cucciolo a stare da solo senza che questa situazione sia vissuta come problematica, da dove spesso si sviluppa la preoccupazione e quindi abbaia frequenti, latrati, uggiolii e distruttività.

Si parte sempre da un contesto vissuto dal cane come sicuro e tranquillo, quindi magari da casa e lo si lascia casualmente da solo nella stanza dove ha a disposizione la cuccia e i suoi giochi.

Bisogna valutare se piange e cerca la nostra compagnia in che modo e con quale intensità: se è un ululato o un abbaio da richiesta, se raspa alla porta è inutile precipitarsi da lui: non faremmo altro che aumentare la sua insicurezza nello stare da solo. Come è contro producente salutare il cane prima di iniziare questa attività o prima di allontanarci, così come lo è quando rientriamo.

Apriamo al cane quando è per lo meno in silenzio, per non gratificare attraverso la nostra presenza le sue richieste decisamente fuori luogo.

Immaginiamo un branco o un gruppo famigliare di cani: il leader del gruppo decide che bisogna andare a caccia, sicuramente non si metterà a salutare tutti i membri del suo clan.

I licaoni invece lo fanno e si nota quanta eccitazione questo produce all'interno del gruppo: abbaiano acutamente, si girano intorno freneticamente e alle volte urinano per l'incapacità di trattenersi e quindi è un comportamento completamente contrastante rispetto a quello che è adattativo nella nostra società.

Sarebbe impensabile vivere in condomio dove esistono regole molto rigide che regolamentano i rumori ed avere un cane che abbaia tutto il tempo che non è in nostra presenza e per questo che ci impedisce di allontanarci da lui.

Bisogna entrare nell'ordine delle idee che è vero che per un animale sociale come il cane restare solo non sia il massimo dell'aspettattiva, ma dobbiamo considerare che è utile ed indispensabile che impari a convivere con noi il più serenamente possibile e quindi questo lato meno piacevole rientra nel "pacchetto vivere insieme".

Non dobbiamo vivere noi per primi con senso di colpa o di abbandono il lasciare a casa il cane che ci aspetta al rientro, perchè altrimenti trasmettiamo questo messaggio ad uno degli animali più empatici della terra e questo creerebbe il caos emotivo nella nostra relazione!

Sarebbe come piangere tutte le mattine quando portiamo all'asilo i nostri cuccioli: vivrebbero il distacco con ansia ed angoscia e non li lascieremmo liberi di aspettarci con calma e serenità.