giovedì 7 aprile 2016

Come è nato il libro Dorian ed i nostri amici?



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Da dove è nato Dorian ed i nostri amici?
Il libro è uscito dalla mia penna per liberarmi dal dolore di una disavventura subita insieme al mio amico Cane Corso, Dorian.
All'inizio la penna, che si muoveva nevroticamente su quei fogli bianchi, seguiva i tormenti della mia mente e soprattutto del mio cuore, aiutandomi a trascrivere scompostamente ciò che continuava a darmi dispiacere. 
Perchè la scrittura è diventata la mia terapia? 
Ero a letto immobile, colla gamba bloccata, col mio cane al mio fianco, provati entrambi da questa bruttissima esperienza.
Eravamo in preda alla rabbia e allo sconforto, da soli, come spesso ci è accaduto durante la nostra vita insieme.
La scrittura ha accolto la voce risonante della mia disperazione.
All'inizio erano semplici annotazioni, appunti, schizzi di frasi, che però sentivo stessero alleviando le mie preoccupazioni, quelle di non poter più riprenderci, Dorian ed io, la vita che avevamo insieme.
La mia gamba era bloccata e non sapevo se avrei ancora potuto tornare a fare ciò che facevo prima di quella terribile sera, davanti casa nostra, quando all'improvviso tutto è cambiato.
Sì perchè, quando il cambiamento arriva, non si fa annunciare, non bussa delicatamente alle nostre porte, ma il cambiamento rompe tutto, dirompe e travolge.
Il cambiamento non si fa annunciare da nessun banditore, quando decide che è giunto il momento di presentarsi ci corre incontro a braccia aperte e allora devi essere pronto all'urto, stare saldo e controbilanciare la spinta per non cadere all'indietro.
Quella sera, il nostro cambiamento è arrivato, siamo stati uniti, come fanno gli amici veri nel momento di urgenza: ci sono l'uno per l'altra.
L'urto è stato forte e, una volta obbligata a letto, i libri sono stati la mia salvezza.
Nell'impossibilità di muovermi per mesi, la lettura e la scrittura mi hanno aiutata a trovare il sollievo al mio turbinio emotivo.
Eravamo soli Dorian ed io, ma tanto non avrei voluto condividere con nessuno quel dolore così profondo che sentivo voler uscire.
Ho iniziato a tracciare a intravvedere coerenza nei miei pensieri e da li ho visto delinearsi la storia del libro che ne sarebbe scaturito. 
In verità, la fase della rilettura e della correzione della bozza sono state molto più complesse che non la prima stesura spontanea, perché scrivere tutto ciò che passa per la mente è liberatorio e ti fa venire la voglia di continuare: senti che a ogni pagina che butti giù, anche i pesi della tua storia si scaricano.
Ma una volta che si riprendere in mano la bozza e si legge attentamente quello che si è scritto inizia la riflessione e questo è il vero passaggio doloroso: la presa di consapevolezza.
Nel mio caso è stato come rivivere momento per momento alcuni passaggi della mia vita, che avevo voluto ricacciare in fondo a me stessa, ma che ormai, non volevano più stare dove li avevo tenuti fino a quel momento.
Riguardarli trascritti sui fogli mi faceva spesso piangere, ma attraverso quelle lacrime ho potuto mettere finalmente la parola "fine" a quei momenti.
Ho scritto di me, delle mie esperienze, tutto rivisto grazie alla relazione che ho avuto il privilegio di assaporare con Dorian al mio fianco.
Questo è il significato vero che do alla parola "amicizia".





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