giovedì 9 dicembre 2010

Cosa vuol dire "identità"? Estratto dal pensiero di E. Glissant


Le Identità sono come delle isole nell'arcipelago, sono vicine, diverse, unite ma non chiuse.


L'arcipelago non è come un continente unico, fermo, fisso e delimitato, ma trova senso di esistere nel contatto di un' isola con quella vicina.

Dal mio punto di vista l' identità è da interpretare come un sistema di relazione: 

le Tout Monde di E. Glissant.
 
Costruisco la mia individualità soltanto quando sono in relazione con l' Altro diverso da me.

Il mio percorso di studi è stato decisamente influenzato da questa prospettiva, soprattutto le mie esperienze di vita hanno trovato grande fondamento in questo Autore. 
Gli anni trascorsi all' estero sono stati fondamentali per assumere questa teoria come parte integrante del mio stile di vita e della mia personalità.
Durante i numerosi viaggi ho incontrato tante persone differenti, che hanno partecipato, volendo o meno, alla costruzione di diversi tasselli costituenti la mia  identità-individuo, proprio attraverso la vicinanza delle differenze che ho sperimentato nella relazione con gli altri, ciò ha significato, per me, che siamo parte integrante di un Tutto. 
L’essere umano non può sentirsi isolato dal suo simile, in quanto tutti gli individui fanno parte della stessa “rivage” dalla quale ognuno rivolge lo sguardo verso l’altro, abbandonando le paure di scoprire il prossimo.
Anche gli animali partecipano a questo processo, perchè l' uomo non deve sentirsi isolato nè l' uno dall' altro, nè tanto meno da tutto il resto degli esseri viventi. 
In un momento storico come il nostro, dovrebbe essere molto più semplice comprendere questo tipo di interpretazione.
Le nuove tecnologie dovrebbero essere in grado di farci sentire tutti più vicini, annullando le barriere dettate dalla distanza geografica; le culture dovrebbero essere molto unite proprio dalla possibilità di essere facilmente accessibili e conosciute; tutto il materiale di cui siamo a disposizione oggi dovrebbe aiutarci ad ampliare i confini delle nostre conoscenze, tanto che gli Altri dovrebbero essere molto meno ignoti rispetto a una volta.
Mia nonna mi diceva sempre, che abbiamo paura di ciò che non conosciamo, ma oggi, se vogliamo, possiamo conoscere quasi tutto e interagire con tanti.
Secondo me, oggi più che mai, si rende indispensabile un pensiero come quello di E. Glissant   intervista






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