venerdì 27 dicembre 2024

Le sfide che cambiano la vita: diventare mamma.


Due sfide, una più grande dell'altra, e io in mezzo a cercare di non perdere me stessa.

Avevo 27 anni, circa, quando mi sono trovata davanti a due delle sfide più grandi e trasformative della mia vita. 
Da un lato, la famiglia, tutta da costruire: aspettavo il mio primo figlio, con tutta l'incertezza, la paura e la responsabilità che comporta diventare mamma per la prima volta e c'era Dorian, il mio primo ed unico Cane Corso, un cucciolo dolcissimo ma impegnativo, che richiedeva cura, educazione e attenzione costante.

Dall'altro lato, c'ero io. 
Giovane, appena laureata, una vita piena di sacrifici e di sogni da realizzare.
Sogni ancora dentro al cassetto, in attesa del momento giusto per uscire.
Ma lo sappiamo: 

Diventare mamma significa mettere in pausa sogni e ambizioni per dedicarsi completamente alla famiglia.

Ricordo di quegli anni la fatica, l'amarezza e la solitudine.

Quando ero una ragazza, avevo tanti sogni nel cassetto, come forse ognuna di noi. Volevo viaggiare, scoprire il mondo, vivere esperienze che mi avrebbero resa libera e felice. Mi immaginavo a camminare tra le strade di Parigi, a studiare arte in Italia o magari a imparare a suonare il pianoforte in una piccola stanza di una città che non conoscevo ancora. Ma c’era un problema: non avevo le risorse per farlo. Studiavo con impegno, ma i soldi scarseggiavano, e spesso dovevo scegliere tra un libro e un paio di scarpe nuove. 

Non vedevo l'ora di finire l'Università e di sposarmi, perchè pensavo che avrei avuto più risorse insieme a qualcuno.

Ho sempre creduto nel detto "l'unione fa la forza".

Ma la realtà, mi è arrivata addosso senza chiedere scusa, tanto che ogni sogno sembrava allontanarsi sempre di più, sostituito da un senso di responsabilità che mi pesava sulle spalle.

La gioia immensa di essere mamma si è mescolata alle rinunce e ai sacrifici per crescere una creatura così piccola e bisognosa. Ogni giorno era una lotta tra il desiderio di essere la madre migliore possibile e la consapevolezza che qualcosa di me stessa si stava perdendo. Guardavo le mie coetanee che viaggiavano, uscivano, inseguivano i loro sogni, mentre io rimanevo a casa, circondata da pannolini, poppate e notti insonni e un corpo che non riconoscevo.

E, anche se l’amore per mio figlio riempiva il mio cuore, non potevo fare a meno di sentire una punta di amarezza. Mi sentivo intrappolata, come se la vita scorresse davanti a me e io fossi solo una spettatrice.

La solitudine era forse la parte più difficile. Non avere accanto qualcuno che capisse davvero cosa stessi vivendo, qualcuno con cui condividere il peso delle responsabilità e dei sogni infranti, mi faceva sentire invisibile. C’erano giorni in cui mi chiedevo se sarei mai riuscita a trovare uno spazio per me stessa, a recuperare quei sogni che avevo messo da parte e a riprendere il corpo che mi apparteneva da sempre.

Ma poi è successo qualcosa. Ho capito che, anche se il mio percorso era diverso, non era meno importante. Ho smesso di guardare la vita degli altri e ho iniziato a concentrarmi sulla mia. Ho deciso che meritavo il mio riscatto, nonostante tutto.

È stato un cammino lungo e difficile, fatto di piccoli passi: iniziare a credere di nuovo in me stessa, ritagliarmi momenti di tempo per coltivare le mie passioni, imparare nuove competenze, ricostruire la mia identità oltre al ruolo di madre. E lentamente, ho iniziato a sentirmi viva, a vedere che il cambiamento è possibile anche quando sembra tutto perduto.

Oggi, quando guardo indietro, non vedo più solo rinunce e sacrifici. Vedo forza, resilienza e la prova che noi donne possiamo trasformare anche le situazioni più difficili in opportunità per rinascere. Non è mai troppo tardi per riprendere in mano la nostra vita, per inseguire i nostri sogni e costruire qualcosa che ci faccia sentire orgogliose di noi stesse.

Anche tu ti senti intrappolata e senti che la vita sta scorrendo davanti a te senza darti la possibilità di esprimerti? 

Non sei sola. Il riscatto è possibile. Puoi riprenderti i tuoi sogni, un passo alla volta. E io sono qui, pronta a camminare accanto a te in questo percorso.

Io non avevo nessuno a quel tempo, ma essere guida per Dorian mi ha aiutata ad esserlo anche per me stessa.
Devo tanto a questo cane...
È stato un momento duro, pieno di notti insonni e domande: "Sono all'altezza? Riuscirò a fare tutto questo?"
Ma sai una cosa? 

È stata proprio quella doppia sfida a farmi capire quanto siamo forti noi donne. 

Se riusciamo a crescere figli, ad educare, a prenderci cura di tutto e di tutti... possiamo fare qualunque cosa!
Oggi voglio dire a te, che magari stai vivendo qualcosa di simile, che puoi farcela se lo vuoi!
Che anche se hai messo da parte i tuoi sogni per dedicarti alla famiglia, c’è sempre tempo per riscoprirti, per costruire la tua indipendenza, per prenderti il tuo riscatto.
Io ce l’ho fatta: ho trasformato le difficoltà in lezioni di vita e le paure in forza. 
Tu puoi fare lo stesso. 
Raccontami la tua storia nei commenti o in privato: sono qui per ascoltarti e, se posso, per aiutarti a trovare la tua strada verso l’indipendenza.

domenica 1 settembre 2024

7 bias valutativi tipici del settore cinofilia che ti fanno perdere clienti

 

Bias Valutativi: come riconoscerli e migliorare il rapporto con i tuoi clienti

Nella tua attività di professionista cinofilo, la relazione con il cliente è cruciale. La fiducia che riesci a instaurare con i proprietari dei cani può fare la differenza tra un cliente occasionale e uno che ti raccomanda a tutti i suoi amici. Ma sapevi che il modo in cui interpreti le informazioni e giudichi le situazioni può essere influenzato da bias valutativi che neppure sai di avere?




Scopriamo insieme cosa sono i bias valutativi

I bias valutativi sono delle distorsioni cognitive o errori di pensiero, che influenzano il nostro giudizio. In altre parole, senza rendercene conto, possiamo giudicare una situazione o una persona in modo non del tutto obiettivo. A te, che sei professionista del settore cinofilia, questo può accadere in due modi: 

  • nel rapporto con i clienti 
  • o durante la valutazione del comportamento di un cane

Ad esempio, un cliente che si presenta con un cane che abbaia molto potrebbe essere subito etichettato come "padrone poco competente" o "cane problematico". Tuttavia, questo pregiudizio può impedirti di vedere le vere cause del comportamento e di proporre la soluzione più efficace.

Quali sono i bias valutativi più comuni nel settore cinofilo?

  1. Bias di conferma. Tendi a cercare informazioni che confermano le tue idee preesistenti. Se pensi che una certa razza di cane sia difficile da gestire, potresti dare più peso a comportamenti problematici, ignorando quelli positivi.

  2. Effetto alone. Se un cliente ti sembra competente e amichevole, potresti sottovalutare alcuni problemi nel comportamento del cane, attribuendoli a fattori esterni invece che a una possibile lacuna nel processo di apprendimento.

  3. Bias di reciprocità. Sei più incline a offrire valutazioni positive o sconti se un cliente si mostra particolarmente gentile o ti ha fatto un favore in passato. Questo può portarti a fare concessioni che potrebbero non essere sempre nel tuo interesse a lungo termine.

  4. Bias di somiglianza. Tendi a sopravvalutare clienti che hanno forti caratteristiche in comune con te. Magari lo stesso cane. 

  5. Bias di proiezione. Sei incline a proiettare sui tuoi clienti le tue convinzioni. 

  6. Bias della negatività. La tua attenzione è rivolta soprattutto a scovare gli elementi negativi della relazione cane-proprietario che hai davanti. A seguito di questa distorsione, durante il percorso educativo, non ti soffermi a valorizzare i successi del tuo cliente. E senza che tu te ne renda pienamente conto, lo porti ad allontanarsi. 

  7. Bias dell'ancoraggio. Ti limiti a valutare una manciata di elementi, che diventano il tuo punto di confronto per valutare tutto il resto. 

Come riconoscere e superare i bias

Riconoscere i bias è il primo passo per superarli. Ecco alcune strategie pratiche che puoi adottare:

  • Autovalutazione consapevole. Prima di formulare un giudizio, fermati un momento e chiediti se stai basando la tua opinione su dati oggettivi o su pregiudizi. Tenere un diario di bordo per ogni cliente potrebbe essere un buon espediente. Spesso quando mettiamo su carta (o su file) le nostre riflessioni, queste diventano più concrete come per magia. 
  • Richiedi un parere esterno. Confrontati con un collega. Spesso, un occhio esterno può aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa. Due chiacchiere con un amico/collega che condivide con te la tua stessa vision, sicuramente è di aiuto per strutturare una valutazione più obiettiva.
  • Formazione continua. Partecipare a corsi di formazione su temi come la psicologia del cliente, strategie di comunicazione efficace, counselor o coaching, intelligenza emotiva applicata al marketing, possono aiutarti a ridurre l'influenza dei bias nelle tue valutazioni.

Ricorda che i bias valutativi influiscono sui tuoi profitti

Un professionista cinofilo che riconosce e gestisce i propri bias è in grado di offrire un servizio più equo e personalizzato. Questo non solo migliora il rapporto con i clienti, ma aumenta anche la loro fiducia e soddisfazione, portando a un passaparola positivo e, di conseguenza, a maggiori entrate. 

Un cliente soddisfatto è più incline a investire nei tuoi servizi e a raccomandarti ad altri.

Essere consapevoli che è facile cadere in errori valutativi e saperli gestire non solo migliora la tua professionalità, ma ti permette di costruire rapporti più solidi con i clienti. 

Sicuramente, in un settore competitivo come quello cinofilo, questo può fare la differenza tra una carriera stagnante e un business in crescita. 

Inizia a seguire questo blog per i continui aggiornamenti e fissa una consulenza con me per migliorare la tua performance coi clienti. 

lunedì 19 agosto 2024

4 punti fondamentali per spiegare al tuo cliente l'uso della museruola

Come spiegare il valore della museruola ai proprietari di cani

Come istruttori cinofili, uno degli argomenti più delicati da affrontare con i clienti è spesso l'uso della museruola

Per questo ti lascio il link alla mia storia con Dorian per leggere quanto sia stata utile alla ripresa dopo un brutto trauma subito. 

Molti proprietari la vedono come un simbolo di fallimento, vergogna o addirittura come un maltrattamento per il cane. Eppure, per chi lavora nel mondo cinofilo, sappiamo bene che la museruola è uno strumento di sicurezza indispensabile in molte situazioni. 
Normalmente la popolazione cinofila si spacca in due fazioni.

Prima fazione:
Museruola no!!! Oihbò! Povero cane! È coercizione. In questo modo il cane non è libero di esprimersi e subisce miseramente dall'altro cane.

Seconda fazione:
Museruola assolutamente sì!
Il cane non deve mordere e deve...bla...bla...bla...

 

Ma come possiamo trasmettere il valore di questo strumento in modo empatico e persuasivo alla nostra clientela?


1. Parti dall'empatia: ascolta e comprendi le paure dei proprietari
 
Prima di spiegare il valore della museruola, è importante riconoscere le emozioni e le preoccupazioni dei proprietari. Spesso si tratta di un timore sociale: 
"Cosa penseranno gli altri se il mio cane indossa la museruola?". 
In quanto istruttori, il nostro ruolo è quello di accogliere queste preoccupazioni, normalizzandole e offrendo informazioni che possano modificare la percezione negativa.
Aiuta il proprietario:
  • Ad essere consapevole NELLA relazione che ha col suo cane.
  • Fai in modo di favorire un ambiente sereno di apprendimento per il binomio
  • Valuta attentamente il tipo di interazioni che avverranno tra tutti i soggetti coinvolti nella sessione di lavoro
  • Aiuta il proprietario a scegliere il tipo di museruola corretta Spiega al proprietario le tempistiche, l'obiettivo finale e ogni piccolo passaggio del percorso di apprendimento

2. Comunica in modo positivo: la museruola come strumento di prevenzione e libertà

Una comunicazione efficace può trasformare la narrazione attorno alla museruola. 
Invece di vederla come una costrizione, possiamo presentarla come una scelta responsabile che permette al cane di vivere esperienze che altrimenti sarebbero precluse. 
Il messaggio chiave è: la museruola non limita il cane, ma lo protegge, offrendogli maggiore libertà in situazioni che potrebbero essere stressanti o pericolose.

3. Usa esempi concreti e storie per creare connessione

Raccontare storie è uno dei modi più potenti per comunicare. Puoi condividere esempi di cani che, grazie alla museruola, hanno potuto superare situazioni complesse senza rischi, oppure come la sua introduzione sia stata fatta gradualmente per trasformarla in un'esperienza positiva. 

Le storie rendono il messaggio memorabile e creano un legame emotivo con i proprietari.





4. Migliora la comunicazione con i tuoi clienti

Come istruttore cinofilo, la tua capacità di comunicare efficacemente è ciò che fa la differenza tra un cliente convinto e uno dubbioso. 
È qui che entra in gioco il valore di una consulenza mirata allo storytelling e alla comunicazione empatica. 
Imparare a padroneggiare le tecniche narrative e a strutturare i tuoi messaggi in modo chiaro e coinvolgente non solo migliora la comprensione dei tuoi clienti, ma rafforza anche la tua autorevolezza e fiducia.

Vuoi migliorare la tua comunicazione e rendere i tuoi messaggi più efficaci?


Conclusione 

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.

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lunedì 29 aprile 2024

Come catturare l'attenzione del tuo lettore. 5 Consigli pratici più 1


Coinvolgere qualcuno nella tua storia è un elemento cruciale.    

Vuoi catturare l'attenzione dei tuoi lettori con una storia avvincente?


Ti stai affacciando al mondo meraviglioso della narrazione,
hai già seguito i miei precedenti consigli e oggi sei qui per conoscere come acchiappare il tuo lettore e trasportarlo nella tua realtà narrativa.
O altrimenti detto: per creare l'effetto di realtà.




Ma prima di passare in rassegna i 5 punti che ti ho promesso, voglio riflettere con te su un passaggio fondamentale, che sono certa ti aiuterà a strutturare la tua ambientazione narrativa.
Ormai, seguendomi da così tanto tempo, avrai capito benissimo che adoro scrivere, ma ti svelerò la vera ragione di questo sconfinato amore per la scrittura in un altro post.

Oggi voglio soffermarmi su questa considerazione: 

che cosa conosci veramente bene per poterti spingere fin nel più piccolo dettaglio descrittivo?


Un giorno di un paio di anni fa, girovagando per le biografie di scrittrici italiane che hanno decisamente lasciato il segno nella nostra letteratura, mi è capitata tra le mani la storia di Liala che ti lascio leggere a questo link
Da tempo cercavo una mia realtà narrativa e finalmente l'ho trovata! 
Tutto mi è stato chiaro: ognuno di noi porta con sè il proprio bagaglio di vissuto e quello è un fantastico mondo degno di essere raccontato.
Adesso non ti resta che scoprire qual è il tuo.
Prenditi il tempo che ti serve e poi passa ai suggerimenti qui sotto.

5 consigli pratici per rendere il tuo racconto più vivo e partecipato


  • Dettagli sensoriali. Utilizza tutti i sensi per far percepire l'atmosfera del tuo racconto. Descrivi non solo ciò che i personaggi vedono, ma anche ciò che odono, toccano, odorano e gustano. Questi dettagli sensoriali immergeranno direttamente chi legge le tue pagine nel tuo mondo, facendoli sentire parte della tua storia.

  • Caratterizzazione profonda. Crea personaggi tridimensionali, fatti di desideri, di paure e di sfumature. I lettori si affezioneranno immediatamente a loro, perchè li sentiranno vicini. Ami anche tu vero quel supereroe che piange per la perdita di un affetto? Prenditi il tempo di sviluppare le loro personalità, analizzali nei loro limiti, nelle loro debolezze e nei loro punti di forza. 

  • Dialoghi autentici. I dialoghi sono una potente arma nella tua cassetta degli attrezzi narrativi. Assicurati che suonino autentici: fai parlare i tuoi personaggi nel rispetto della loro personalità. Trova il giusto equilibrio tra tecnica narrativa e fluidità. 

  • Ambientazione vivida. La tua ambientazione è il palcoscenico in cui far svolgere la storia. Descrivi dettagliatamente i luoghi in cui si trovano i tuoi personaggi, facendo attenzione a includere elementi che contribuiscano a creare atmosfera e tensione.

  • Conflitto tangibile. Ogni buona storia ha un conflitto centrale che tiene incollati i lettori alle pagine. Assicurati che il tuo conflitto sia tangibile e che i lettori possano comprendere appieno le sue implicazioni. Questo renderà la narrazione più coinvolgente ed avvincente. 


Ti regalo l'ultimo consiglio, perchè voglio che tu possa diventare lo scrittore che desideri: la chiave è rendere tutto il più reale possibile. 

Ti aspetto nei prossimi post per passare dalla teoria alla pratica.
Affronteremo un esercizio per ogni dei 5 punti più 1.

mercoledì 24 aprile 2024

L'arte dello stereotipo e come superarlo nella narrazione creativa

Quanto ti lasci condizionare dagli stereotipi? 

Ti piacerebbe scrivere, diventare uno scrittore che vive solo della propria arte. Tuttavia qualcosa ti blocca.

Sei fermamente convint° che un bravo scrittore si nutra di ispirazione, che le parole escano dalle sue mani come l'acqua di una sorgente sgorga dalle rocce, che i romanzi prendano forma pagina dopo pagina per un potente incantesimo.

Ti sei mai dett° che potresti essere vittima di uno stereotipo?

Gli stereotipi sono come binari prefissati nella nostra mente, tracciati da secoli di narrazioni, cultura popolare e convenzioni sociali.
Sono etichette pre-confenzionate che tendiamo ad attaccare alle persone, ai luoghi, alle situazioni senza pensarci troppo.
Ma quanto influenzano davvero la nostra percezione della realtà?
E quanto limitano la nostra capacità di creare storie autentiche e innovative?
In questo articolo, esploreremo il potere degli stereotipi, il loro impatto sul nostro modo di vedere il mondo e come possiamo superarli per liberare la nostra creatività.

Adesso facciamo un gioco per diventare un narratore impeccabile libero di dare spazio alla propria creatività.





Esercizio 2


Ti ricordi quando ti ho detto che sono professoressa di francese alle scuole di secondo grado?
Benissimo, oggi lavoriamo sullo stereotipo dell'insegnante.

Scriviamo una storia breve sul classico cliché del professore. Normalmente pensiamo che porti gli occhiali sul naso, che abbia la borsa pesante piena di libri e che metta la nota disciplinare appena in classe si crei un pò di confusione.

Lo pensi anche tu?

Vediamo come redigere un possibile incipit di racconto breve in base a questi elementi tipici.

Nelle righe che seguono mi divertirò a dare vita a un modello a cui sono particolarmente affezionata e che è puramente di fantasia.


" Il prof. X era una presenza immutabile alla scuola secondaria di primo grado di Fantasilandia.
Ogni mattina, puntualissimo, arrivava con il suo passo misurato, gli occhiali appollaiati sul naso, come per indicargli il cammino, che ormai non osservava nemmeno più con attenzione.
La borsa traboccante di libri, pronta ad esplodere di sapere e conoscenze in ogni momento, era aggrappata alla sua spalla sbilanciandolo nei suoi pensieri.
Quella mattina non faceva eccezione, nonostante la pioggia dirompente, il prof. X percorreva lentamente lo stradello ghiaiato che lo separava dall'auto al portone d'ingresso.
Varcata la soglia della classe "Silenzio!", gridò e all'improvviso si rese conto che quel frastuono giovanile e gioviale gli risultava insopportabile.
Con un'espressione tra l'indignato e il dispiaciuto, rimproverò aspramente i ragazzi soltanto perchè quelle voci erano troppo festose nell'accogliere la nuova giornata, costringendolo a ricordare che la sua gioventù era passata da tempo."


Adesso tocca a te.

Prova a scrivere una storia breve di uno stereotipo focalizzato su un' ambientazione, i suoi personaggi e i suoi luoghi che ti sono famigliari.

Successivamente, trasforma quella stessa storia in un modo nuovo: il tuo.

All'inizio sarà sicuramente difficile cercare nella tua fantasia e nel tuo vissuto gli elementi di una narrazione fresca e originale.

Prova con questi semplici consigli:

  • esplora le sfumature dei personaggi nella loro complessità, crea la loro psicologia, i loro desideri, dai spazio alle loro paure e alle loro contraddizioni
  • rovescia le aspettative del tuo lettore dando vita a una narrazione complessa ed intrigante e immagina i suoi sentimenti 
  • esplora nuovi contesti e nuove culture: espandendo i tuoi orizzonti ti permetterà di descrivere in modo più arricchito 
  • sfida i tuoi pregiudizi, interrogati e metti in discussione le tue idee, analizza nuovi punti di vista


Buona scrittura!
Sono felice di conoscere i tuoi progressi.

sabato 20 aprile 2024

Osservare con occhi nuovi: il primo passo nelle esercitazioni di scrittura

Primo passo verso la carriera da scrittore: imparare ad osservare


Inizia oggi la prima sezione di esercizi di narrazione.


La fonte di ispirazione è tratta dalla raccolta dei libri redatti da Scuola Holden in collaborazione con  I progetti del Corriere della Sera.


Questo incredibile viaggio negli esercizi di scrittura inizia, per me, qualche mese fa, quando prendo tra le mani il primo libro in allegato al Corriere della Sera.
Ed è subito attrazione. 

Perchè questa scelta così convinta?


Perchè Scuola Holden rispecchia la mia vision di metodologia didattica.
Sono convinta che la narrazione sia un approccio educativo didattico fondamentale e potente, fruibile sia nelle scuole sia nei percorsi formativi formali ed informali.

Primi passi per una buona narrazione


Le prime azioni da compiere per imparare ad essere dei bravi narratori riguardano l'attivazione cosciente dei nostri organi di senso.

Osservare, ascoltare, percepire e tradurre su carta

Spesso ci abituiamo a una nostra realtà, come giustamente deve essere, per risparmiarci la fatica di dover memorizzare tutto ogni volta.
Per esempio, hai mai analizzato attentamente il tragitto che fai da casa al lavoro?

1 esercizio 


Ebbene, questo potrebbe essere il tuo primo esercizio di narrazione: raccontami o raccontati dettagliatamente il percorso che separa casa tua dal tuo lavoro.
Le azioni che compi, gli odori che senti nell'aria quando infili il portone di casa, i rumori che odi nel vento quando cerchi di tenere aperta la bascula del garage.
Se attraversi la campagna oppure ti fermi continuamente e ripetutamente ad ogni semaforo.
Qual è il mezzo di trasporto che utilizzi?

Soluzione personale


Ogni mattina esco di casa alla stessa ora, circa verso le 05h30
Il mondo è ancora mezzo addormentato.
Tranne gli animali, loro no. Sono attivi già dalle prime luci dell'alba. Come se avessero coscienza che ogni secondo su questa Terra sia di fondamentale importanza, come se loro, al contrario nostro, volessero approfittare di ogni istante della loro esistenza.
Gli animali, loro, non si lamentano mai della monotonia delle azioni ripetute nel tempo, loro, non si lamentano mai delle fatiche del quotidiano.
Questa consapevolezza, mi fa alzare al mattino tranquilla, rilassata.
Ascoltare il loro tramestio mi rende tutto più lieve.
Salgo in auto soddisfatta di poter recarmi a un posto di lavoro.

Che ne pensi?

Quando si tratta di scrittura, ricordati che tutti i 5 sensi hanno la stessa importanza.

Secondo te, quale ho voluto privilegiare nella mia descrizione?
E quale effetto desideravo ottenere?

Ti aspetto nei commenti o se vuoi mantenere la discrezione, scrivimi in privato.




martedì 9 aprile 2024

Malinois work and beauty: malinois in standard o malinois da lavoro?

Facciamo le presentazioni della pagina Instagram di Malinois work and beauty 

Perchè l'esigenza di questo profilo?

Nel mondo della cinofilia, ho sempre creduto che passione e competenza possano coesistere, dando vita a risultati straordinari. 
Da professionista istruttrice cinofila con anni di esperienza, ho avuto la fortuna di lavorare con cani dalle qualità eccezionali, ma uno in particolare ha segnato un traguardo importante in questa fase del mio percorso: 
Winalmik's Discovery One, Uri.




Un Malinois di linea standard che ho portato a gareggiare fino all’IGP3. 
Con lui, ho messo in gioco tutta me stessa per poter mettere in risalto le sue doti caratteriali e per portarlo anche ad ottenere importanti riconoscimenti espositivi a livello internazionale. 

È proprio per condividere questo lavoro, raccontare il percorso dietro a questi successi e connettermi con altri appassionati come me, che ho sentito l’esigenza di aprire un profilo Instagram e una pagina Facebook dedicati a Malinois Work and Beauty

Nei profili, desidero mostrarti come sia possibile coniugare bellezza e prestazioni in un cane di questa razza, valorizzando sia l’aspetto estetico sia quello funzionale, con grande soddisfazione personale e professionale.

Troppo spesso l'appassionato del Pastore Belga Malinois si sente intrappolato ad un bivio: lavoro o bellezza?

Una scelta difficile ed impegnativa a causa degli esiti di questa razza meravigliosa degli ultimi decenni.
Infatti, saprai anche tu, che la razza si distingue sempre di più tra linee in standard e linee lavoro.
Già sentita questa storia, vero?

Uno degli aspetti che mi preoccupa maggiormente è la divisione sempre più marcata all'interno del Malinois, con la separazione tra le due linee.

Dove questo dualismo rischia di compromettere seriamente l’essenza stessa di questa razza straordinaria. 

Da un lato, vediamo soggetti che, per inseguire canoni estetici, perdono la vitalità e le doti caratteriali che hanno reso il Malinois un cane versatile e instancabile. Dall’altro lato, ci sono linee di sangue eccessivamente selezionate per il lavoro, che producono cani nevrili, iperattivi, rigidamente focalizzati sul morso, dunque difficili da gestire nella vita quotidiana e poco adatti a vivere in armonia con le esigenze di una famiglia.

Questa tendenza rischia di appiattire la bellezza intrinseca del Malinois: quella di un cane equilibrato, sportivo, volenteroso, sano e generoso, com’era stato concepito decenni fa. 

La mia visione è chiara: continuare a ricercare soggetti che incarnino l’equilibrio perfetto tra bellezza e doti caratteriali. Senza mai perdere di vista la loro funzionalità originaria e la capacità di vivere al fianco delle persone, quindi non solo come atleti o guardiani, ma anche come compagni di vita stabili e affidabili.

Per questo motivo, il mio interesse verso un allevamento punta in coloro che preservano il vero spirito del Malinois, coltivando quelle caratteristiche che ne fanno un cane completo: forza, resistenza, equilibrio caratteriale e un’indole generosa. 

Il mio obiettivo è soprattutto di poter contribuire a valorizzare soggetti che possano dare un futuro della razza che non sia frammentato tra due estremi, ma che celebri la sua bellezza globale, così com’è stata concepita fin dall’inizio.


Conosciamo il cane: 
Winalmik's Discovery One, aka Uri

Per prima cosa ti invito a scoprire il suo pedigree sul sito e la sua genealogia.
Le numerose vittorie in competizioni a livello nazionale e internazionale nelle esposizioni di bellezza, confermano la tipicità morfologica.
Uri è un soggetto estremamente prezioso per la razza. Racchiude la più completa tipicità dello standard, con antiche linee di sangue che hanno saputo dare risultati sia in lavoro sia in esposizione.
Linee che hanno fatto la storia del Pastore Belga Malinois.

Da subito 

la mia intenzione è stata quella di far riemergere in Uri quelle antiche linee di sangue che appartengono al suo DNA per farle tornare a brillare in campo da lavoro. 

Decidere di portare in campo di utilità e difesa, Uri è stata una scelta che mi ha messo alla prova più di quanto avessi immaginato. Sapevo fin dall'inizio che il percorso sarebbe stato complesso, ma la realtà si è rivelata ancora più dura. Ci sono stati momenti di sconforto in cui ho seriamente pensato di non farcela, soprattutto perché nell’ambiente dell’addestramento sportivo c’è ancora una forte tendenza a escludere chi si dedica anche all’aspetto estetico della razza, i cosiddetti “bellezzari”, come li definiscono certi addestratori.

Ma in cuor mio, sapevo che Uri aveva il potenziale per dimostrare che un Malinois di linea standard, selezionato anche per la bellezza, potesse farcela in un campo dominato da linee di lavoro puro. 

Il sogno di realizzare questo equilibrio mi ha spinto a non arrendermi, anche quando sembrava tutto più difficile del previsto. Fortunatamente, non sono stata sola in questo viaggio. Ho avuto accanto allevatori che hanno saputo comprendere le mie difficoltà e sostenermi nei momenti critici. Con loro ho condiviso non solo le lacrime e la frustrazione, ma anche la gioia di ogni piccolo progresso e il piacere di ogni traguardo raggiunto.

Questa rete di supporto è stata il mio motore. Sapere di avere persone che credevano in me e nella mia visione mi ha dato la forza di andare avanti, di superare gli ostacoli e di continuare a lottare per dimostrare che il Malinois può essere un campione a tutto tondo, senza rinunciare alla sua bellezza originaria.


Winalmik's Discovery One
Nazionale di allevamento, Francia




Winalmik's Discovery One

Nazionale di allevamento, Francia.
Ha iniziato a vincere la categoria nell'agosto 2016, diventando Giovane Campione di Francia.
L'anno seguente primo eccellente in libera maschi, diventando Soggetto Raccomandato alla riproduzione.
Nel 2019 RCACS della Nazionale  e miglior soggetto in classe lavoro.










Perchè anche Ermione Chetan Soul (aka Ion) è entrata a far parte della nostra famiglia?


Vai al pedigree 



Lei è forte, muscolosa ed atletica, adatta quasi esclusivamente alla vita sportiva.
Non le piace la vita in casa, difficilmente si corica tranquilla insieme a noi.
Spinta dalla volontà di comprendere a fondo le differenze, ho deciso di prendere un cane di linea da lavoro per sperimentare in prima persona cosa significhi convivere con un Malinois selezionato esclusivamente per le prestazioni agonistiche.
Volevo toccare con mano le peculiarità di questi cani e confrontarle con quelle di Uri, che invece rappresenta l’equilibrio tra lavoro e bellezza. 
Fa parte del mio carattere: non mi piace giudicare senza avere una conoscenza diretta delle cose. Prima di trarre conclusioni, desidero sempre farmi un’idea personale delle situazioni.

L’esperienza si è rivelata illuminante. 

La vita accanto a un Malinois di linea da lavoro è completamente diversa rispetto a quella con Uri. Ho constatato quanto l’energia, l’intensità e le necessità di gestione siano amplificate, richiedendo un impegno quotidiano costante e molto più mirato per evitare che il cane diventi ingestibile. Nonostante le sue indiscutibili doti in ambito sportivo, questa esperienza ha rafforzato in me la convinzione che il Malinois ideale sia quello in standard, capace di mantenere quell’equilibrio caratteriale che lo rende un eccellente compagno di vita oltre che un valido atleta.

Questa consapevolezza mi permette di affermare con sicurezza che accanto a me desidero un Malinois che rispecchi lo standard originario, per tutte le ragioni che ho già esposto: un cane versatile, equilibrato, capace di eccellere nel lavoro senza perdere la sua bellezza e la sua adattabilità alla vita di tutti i giorni. Questa è la visione che continuerò a perseguire e difendere nella mia selezione.

Oggi affermo con orgoglio di poter stare accanto a quei pochi conduttori/proprietari ad aver portato un Malinois in standard non solo a raggiungere l’IGP3, ma anche a diventare un pluricampione in esposizioni di bellezza. 

Questo risultato non è solo il frutto di un lavoro tecnico e di tanta determinazione, ma anche della mia preparazione professionale come istruttrice cinofila.


Ecco, spiegato il "perchè" che mi ha spinta a creare Malinois Work and Beauty: desidero che il mio percorso sia un esempio concreto, di come un Malinois completo possa esprimersi al meglio in entrambi i contesti. 

Sogno di vedere un' alta qualità della razza, che valorizzi i punti di forza eccellenti in entrambe i mondi.


Adesso sai, perchè dovresti seguirmi su IG. e Fb.