martedì 11 marzo 2025

Come costruire una routine di studio alla scuola secondaria di II grado che funzioni davvero.

Apprendere il francese alla scuola secondaria di II grado: difficoltà e strategie. 


L'apprendimento della lingua francese richiede tanta costanza e attenzione, soprattutto quando arrivi alla scuola secondaria di II grado e non l'hai mai affrontata prima.
Voglio tranquillizzarti: molti apprendenti, proprio come te, iniziano con entusiasmo di conoscere una lingua nuova ed  anche il timore di sbagliare.
Perchè lo sai anche tu: il francese è armonioso e melodico nei suoni, ma quanta fatica per la pronuncia!
Alle volte, anche la grammatica può sembrare ostile.
Fatta di molte eccezioni alle regole da ricordare: hai appena imparato una cosa per poterti esprimere, che subito deve conoscere le diverse casistiche.

Ma voglio tranquillizzarti: il francese è così per quasi tutti.
Se ti stai chiedendo se anch'io ho attraversato queste difficoltà, sappi che la risposta è sì.
Mi sono sentita in imbarazzo nel pronunciare le prime parole e ho fatto molta fatica a ricordare tutte le regole di grammatica per potermi esprimere.

Per questo oggi, desidero aiutarti con questo post a costruire una routine di apprendimento.
Ti darò: 

  • alcuni consigli pratici se studi
  • alcuni suggerimenti se sei un genitore che vuole supportare senza pressare
  • una strategia vincente da usare in classe se sei un docente
Ricorda: costruire una routine è fondamentale. 

L'apprendimento di una lingua straniera non si impara in breve tempo e nemmeno correndo. 
Servono piccole azioni quotidiane ben calmirate (ogni giorno concentrati su un aspetto); impegno costante (anche solo 10-15 minuti al giorno sono ottimi per mantenersi in allenamento); un pò di sforzo iniziale (pianifica il tuo percorso) e motivazione (trova il tuo "perchè" vuoi apprendere).

Adesso siamo pronti per creare la tua routine e iniziare a ridurre lo stress, aumentare la memoria a lungo termine  e creare la sicurezza in te stess*.

Vediamo nel dettaglio. 

Consigli per gli studenti

  1. Trova il momento giusto
    Non serve studiare 3 ore: bastano blocchi di 15-20 minuti in un momento in cui sei più concentrat*.

  2. Usa il metodo “piccoli passi”
    Scegli un obiettivo al giorno: oggi memorizzo 5 parole nuove, domani ripeto i verbi di ieri. Ti consiglio il diario di bordo come strumento, trovi la spiegazione a questo link.

  3. Rendi visibile il progresso
    Spunta ogni giorno sul calendario: la continuità motiva più della perfezione. Puoi utilizzare anche Google calendar o tool simili, integrando con allegati o icone. In questo modo avrai anche la tua gratificazione visiva nel vedere i tuoi progressi e il tuo impegno (rinforzo positivo). 

Consigli per i genitori

  • Evita pressioni e frasi come “studia di più”: meglio chiedere “Hai fatto la tua piccola parte di francese oggi?”.

  • Offri spazi e strumenti: un angolo tranquillo, un dizionario a portata di mano; una poltrona comoda; un angolo studio della casa. Oppure offri l'esempio leggendo qualcosa. 

  • Premia la costanza, non il voto: interessati al percorso di apprendimento con curiosità. 

Ora veniamo a noi docenti: prova questa piccola strategia: “3 parole al giorno”

  • ogni lezione, scrivi 3 parole nuove alla lavagna (es. bonjour, maison, livre).

  • gli apprendenti devono:
    - copiarle e leggerle ad alta voce
    - scrivere una frase per ogni parola entro la lezione seguente

In 1 mese avranno 90 parole in più nel vocabolario, senza sentirne il peso, e altrettante frasi di utilizzo in contesto scelto da loro come protagonisti del loro apprendimento. 

Perché funziona?

Ognuno farà piccoli passi quotidiani, alla propria velocità ed intensità, abbassando la soglia dell'ansia e delle diffidenza nei confronti della lingua. 
Inoltre, ogni apprendente potrà esprimere la propria individualità nella costruzione delle frasi, aumentando la motivazione allo studio.
Infine, la memoria: sarà contenta di ricordare di più e con meno sforzo, perchè attivata attraverso una proposta operativa multicanale.

E tu, da che parte stai nel costruire la tua routine?
Scrivimi nei commenti e dai anche tu il tuo contributo per aiutare gli altri ad apprendere meglio. 
La cooperazione è il motore della conoscenza. 


lunedì 3 marzo 2025

Stanca di sentirti invisibile: come puoi uscire da questa brutta sensazione.

Stanca di sentirti invisibile: la storia di Marta


Marta era una bambina allegra e solare, ma che aveva presto dovuto imparare a stare in silenzio.
La sua grande energia non passava certo inosservata, tuttavia Marta non lo sapeva.
La sua poteva sembrare un'infanzia come tante altre: frequentava la scuola del paese, giocava al pomeriggio nel cortile con i suoi amici, cenava con i suoi genitori e frequentava il corso di nuoto.
Eppure, molto spesso sentiva dentro lo stomaco un gran freddo e la notte era costretta a combattere contro mostri terribili che spuntavano da sotto il letto soltanto per il piacere di farle paura.

I suoi genitori erano troppo presi dai loro problemi per accorgersi di lei e dei suoi pianti notturni.
Figuriamoci poi se avrebbero avuto il tempo di ascoltare la sua solitudine.
Nella sua cameretta, passava ore con un cane di pezza, cercando di riempire quel vuoto con la fantasia, con i libri, con i disegni che non osava mostrare a nessuno.
Ogni giorno, Marta giurava a se stessa che avrebbe costruito una famiglia diversa e la disegnava.
Disegnava la casa dei suoi desideri con la famiglia felice che avrebbe avuto un giorno.
Una bellissima casetta nella tranquillità della campagna, con tanti alberi attorno, colorata, animata, ricca di voci e di allegria.

Purtroppo però, subito dopo gli studi, sposa un uomo che non la vede. 

O meglio, la vede, ma non la riconosce davvero nelle sue emozioni.
Tanto che i suoi bisogni, le sue parole sembrano scivolare su di lui senza lasciare traccia. 
E Marta continua a piangere. 
I mostri sono spariti da sotto al letto, ma Marta piange ancora nella speranza di poter essere accolta almeno in una lacrima. 
Ogni giorno si ripropone quella orrenda sensazione di trasparenza, che conosceva fin dentro le viscere.
Continua a sentirsi sempre più invisibile, come se lentamente stesse scomparendo dalla sua stessa vita.  

La solitudine dell’infanzia era tornata a stringerla in una morsa fredda.

L'essere diventata madre non aveva colmato quei vuoti assurdi che si trascinavano nel tempo.
Il grido disperato di bambina ancora torna a riecheggiare nella sua nuova casa.

Un giorno, guardandosi allo specchio, Marta decide di parlare a se stessa con tutta l'onestà che non aveva mai pronunciato fino a quel momento.
"Sei veramente disposta a continuare a percepire quel doloroso senso di vuoto senza mai volerti concedere  l'occasione di sentirti veramente amata per la splendida donna che sei?" Si chiese.

Fu in quel momento, che Marta ha deciso che in fondo, meritava l'amore come tutti gli altri esseri viventi su questo pianeta.
Ha deciso che non avrebbe più voluto vivere accanto all'ombra di se stessa. 
Ha deciso che era giunto il momento di sentire il calore dell'affetto su di sè, bruciante come il Sole che riscalda la Terra.

Finalmente le fu chiaro, che nessuno l’avrebbe salvata dal vuoto, che l’unica persona capace di spezzare quelle catene era proprio lei stessa. 
Ma da dove avrebbe dovuto cominciare?
Cambiamento, certo, ovvio. Ma come? 
Smettere di aspettare che qualcuno le desse il valore che sapeva di meritare. Iniziare a prenderselo da sola.
Sì, certo: tutte cose sentite una volta o l'altra.
Ma come fare?
Marta non aveva mai pensato seriamente di poter uscire da quel tunnel di buio. Era abituata a piangere, a sentirsi abbandonata e incompresa. Era abituata a prendersi cura degli altri, nella speranza che gli altri lo facessero per lei.
Era abituata a mettersi da parte, a nascondere le sue esigenze ed era abituata ad arrivare sempre per ultima.

Marta aveva bisogno di accarezzare le sue cicatrici, di farle brillare ai raggi del Sole.
Fu così che ha iniziato a frequentare un gruppo online.
E certo, perchè questo le consentiva di restare nel suo angolo ad osservare: troppo difficile diventare subito protagonista della sua vita, troppo difficile saltare verso un nuovo orizzonte.
Questa rete di donne era composta da persone vere che, come lei, avevano deciso di non essere più spettatrici della propria vita. 
Osservandole, ha potuto imparare a dire no, a mettere confini, a scegliersi ogni giorno.
Oggi Marta, con grande sforzo e grande fatica, ha imparato a non sentirsi più invisibile. 
Oggi Marta si guarda allo specchio e può vedere una donna forte, capace, felice. 
Una donna che non si sente più sola, perché ha imparato a stare bene con se stessa.
Oggi il buio, il pianto, il dolore della solitudine e dell'inadeguatezza hanno fatto spazio all'aria leggera e libera di portare nuovi profumi.


E tu ti sei mai sentita così?
Sarà difficile, ma sappi che puoi cambiare la tua storia. Come ha fatto Marta. Continua a seguirmi e scrivimi.