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martedì 20 agosto 2013
Il retriever meno alla moda: il Flat Coated Retriever
Conoscere le razze: Il retriever meno commercializzato ma straordinariamente versatile
Appartenente al gruppo dei retriever, questa razza è meno conosciuta rispetto ai più popolari labrador e golden, ma racchiude qualità che la rendono eccezionale per molteplici attività e situazioni.
La sua docilità, devozione e vivacità lo rendono un compagno ideale non solo per la caccia, ma anche per ruoli di grande responsabilità e utilità sociale, come ad esempio:
La sua docilità, devozione e vivacità lo rendono un compagno ideale non solo per la caccia, ma anche per ruoli di grande responsabilità e utilità sociale, come ad esempio:
- cane da soccorso in protezione civile
- cane guida per persone cieche o portatori di handicap
- compagno ideale per famiglie dinamiche e attive
Caratteristiche Comportamentali
Questa razza si distingue per:
- estrema socievolezza. È incline a stabilire legami profondi sia con i membri della famiglia che con altre persone e animali.
- assenza di aggressività. Raramente mostra atteggiamenti ostili, rendendolo un cane prevedibile e gestibile anche in ambienti complessi.
- vivacità e curiosità. Un tratto che lo rende un esploratore naturale, sempre pronto a imparare e a mettersi alla prova.
Un cane per proprietari attivi e consapevoli
Questo retriever richiede un proprietario che sappia rispondere alle sue esigenze fisiche, sociali e mentali:
- Attività fisica. Passeggiate esplorative regolari, che lo stimolino non solo fisicamente ma anche sensorialmente.
- Socializzazione. È fondamentale che il cane abbia la possibilità di interagire con altri cani e persone, sviluppando così un profilo sociale equilibrato.
- Stimolazione mentale. La costruzione di “ponti cognitivi” è essenziale. Attraverso attività di problem-solving, giochi di attivazione mentale e percorsi educativi strutturati, il cane può trovare il giusto equilibrio tra eccitazione e calma.
Un Approccio Personalizzato per il Cliente
Per i professionisti cinofili, questa è una sintesi perfetta per orientare i clienti interessati a questa razza, aiutandoli a capire se il loro stile di vita è compatibile con le necessità di un cane così versatile.
Educare il cliente significa anche insegnargli a vedere nel cane non solo un compagno, ma un essere con cui costruire una relazione profonda e consapevole.
Ti lascio come sempre in regalo una storia vera che puoi rivisitare come testimonianza.
Rimani su questo blog e leggi il post di quello che ho vissuto in prima persona a questo link.
Educare il cliente significa anche insegnargli a vedere nel cane non solo un compagno, ma un essere con cui costruire una relazione profonda e consapevole.
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Puoi anche utilizzare questo post come ispirazione citandone la fonte: raccontare bene è il primo passo per coinvolgere chi si affida a te.
Lavorare sull'attenzione, cosa vuole dire? come si fa?
Cosa vuol dire "lavorare sull'attenzione"?
Possiamo utilizzare un altro termine per indicare l' atteggiamento che stiamo cercando nel nostro cane: CENTRIPETAZIONE...
...um...e questo che vuol dire?
Significa portare l'attenzione all'interno della coppia cane/uomo, quindi se il cane è attento sulla persona, anche il conduttore lo sarà sul cane.
Una banalità dite?
non credo!!! quante volte capita di vedere cani che camminando, prima di cambiare strada alzano gli occhi e guardano il conduttore, ma questo guarda il telefonino?
Succede che in passeggiata il cane volti lo sguardo su di noi, come per dirci "adesso dove andiamo? adesso che si fa?"
Dovremmo essere attenti e cogliere immediatamente quelle occasioni e gratificarle con "bravo" e poi indicare la direzione giusta oppure evitargli qualcosa o qualcuno che nel cammino trova spiacevoli da incontrare...
Non voglio dire che non possiamo più togliere gli occhi di dosso al cane, certo che no, farebbe male alla nostra relazione con lui per altri motivi, creando dei vincoli di dipendenza sbagliati, ma vorrei sottolineare quanto sarebbe importante cogliere i momenti in cui ci dà la sua attenzione, gratificarli e aumentarli fino ad arrivare a delle vere e proprie richieste specifiche.
Noi non siamo proprietari soltanto perchè teniamo in mano un guinzaglio, elargiamo crocchette e diciamo al cane di sedersi.
Noi siamo proprietari perchè siamo un importante centro di interesse per il nostro cane.
Come possiamo costruire il centro d'interesse per il nostro amico a 4 zampe?
Il lavoro sull'attenzione del cane è un processo che richiede tempo, costanza e coerenza e che parte dal momento stesso in cui il cane mette le zampe in casa.
Non è questione soltanto di avere un buon grado di addestrabilità del cane, certo questo aiuterebbe nel semplificarci le cose, ma ogni cane deve rivolgere, prima o poi, l'attenzione sul suo umano, altrimenti nascono i problemi e tutti sappiamo come va a finire: il cane diventa problematico, ingestibile, fa ciò che vuole quando vuole, fino a quando nelle situazioni più gravi dobbiamo darlo via.
L'interesse del nostro cane verso di noi abbiamo detto che non è questione soltanto di addestramento, anzi la centripetazione del cane (o focus di interesse o attenzione o guardami o ascoltami) è alla base di un buon risultato in addestramento.
Le strade che possono essere percorse sono diverse, non entro in questioni tecniche, perchè ognuno ha il suo tipo di formazione.
Posso, come è mia abitudine fare, parlare di ciò che costruisco coi miei cane, da sempre e per tutte le razze o età che ho avuto al mio fianco.
Per me la cosa più importante, sia quando ho adottato adulti, sia quando ho avuto i cuccioli, è impostare da subito l'attenzione, ancor prima di iniziare a costruire comandi o esercizi, perchè se non ho attenzione non ho neanche esercizi solidi ben costruiti.
Il cane deve sapere che quando gli faccio un fischio o un segnale è perchè ho "qualcosa da dirgli".
Spesso imposto lavori in libertà, in posti iper sicuri dove so che al cane non possa accadere niente di pericoloso, dove gli insegno che a una mia richiesta verbale corrisponde uno spostamento.
Trovo questa strategia molto adatta alla mia personalità, perchè non amo ripetere le cose due volte e perchè non amo particolarmente il guinzaglio.
Un'altra strategia che spesse volte adotto è emettere un suono (la classica rana che si fa anche ai cavalli per farli muovere) e poi un gesto per far capire al cane cosa voglio, seguito subito da un premio.
Attenzione: ancora non stiamo parlando di nessun esercizio, per quello costruisco sempre uno schema preciso per far capire al cane che dobbiamo fare qualcosa di specifico insieme.
Quindi, per cercare l'attenzione del cane: emetto il suono, ottengo lo sguardo del cane, non importa da quale distanza è da me, premio subito con qualcosa che gli piace, perchè è proprio quello sguardo che cerco e che voglio mantenere.
All'inizio, come tutte le cose in fase di apprendimento, sarò in un ambiente povero di stimoli per facilitare lo sguardo del cane verso di me e poi man mano aumenterò il livello di stimoli ambientali intorno a noi per rafforzare il nostro legame in tutte le situazioni che incontreremo.
In fondo, se ci pensate bene, anche noi troviamo interessanti le persone che sanno ascoltarci, soddisfarci e guidarci, perchè il nostro cane dovrebbe essere diverso?
L'aspetta tranquillo
BELLO VERO?
questo è il risultato alla fine del corso che abbiamo fatto nel giugno 2013: bellissimo risultato!!!!
Vicine, tranquille, che aspettano i proprietari e per giunta in mezzo alla gente.......un bellissimo esercizio dell'aspetta tranquillo richiesto anche al test del BC4Z.
Sono molto contenta di loro e di come abbiamo lavorato insieme.
SHIH-TZU
La sua caratteristica tipica di razza è il muso detto a crisantemo.
Veniva tosato dai Cinesi in modo da sembrare un piccolo leone, sacro al Budha.
E' un cane molto discreto, non troppo esuberante ma neanche "spento": moderato, come i suoi antenati orientali.
Discreto anche nella socializzazione con i suoi simili: presente ma mai eccessivo con manifestazioni di esuberanza e tanto meno di aggressività.
Curioso ma non distruttivo.
Simpatico per chi ha voglia di avere un cane che possa essere presente in tutte le situazioni senza mai eccedere nel mettersi in mostra.
Festoso, ma quanto basta.......
Insomma, avete capito no? è un orientale e come tale non ama manifestazioni eccessive delle proprie emozioni.........
Circa un anno fa sono stata contattata da una famiglia che aveva un adolescente di questa razza e lamentavano il fatto che ogni volta che vedeva altri piangeva eccessivamente ed era incontenibile.
Abbiamo poi esaminato insieme la situazione ed in effetti non era data al cagnolino l'opportunità di socializzare con i suoi simili, di modo che dalla voglia inespressa di stare con gli altri si stava creando una sorta di frustrazione nevrotica.
Ora, è vero che abbiamo detto che sono tendenzialmente auto-educati, ma non dobbiamo dimenticare che anche loro sono cuccioli! è come tali hanno delle esigenze primarie comuni a tutte le razze e a tutti i soggetti ed è in questo senso che quel cane aveva bisogno di stare a contatto con i suoi simili.
Una volta tolta l'ansia alla famiglia di lasciarlo con altri e una volta creata per loro l'opportunità di stare insieme ad altri cani: tutto a posto!!!!
E quello delle foto è uno splendido risultato...........
TERRANOVA
L'unico cane da montagna che non trova le sue origini in Europa, ma è nativo della sua isola omonima.
Molto si è discusso sulle sue origini, ma ancora oggi la tesi che preferisco avvallare è quella che lo vuole molto simile al pastore della Mongolia.
Il terranova è un pesante molossoide che veniva usato per il traino delle reti da pesca e delle imbarcazioni, anche se il modello antico era più leggero degli standard odierni della razza.
mercoledì 14 agosto 2013
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