lunedì 20 dicembre 2010

Gita in camper con il cane. Rispondi a queste 5 domande.

Hai un cane anche tu e vuoi partire in camper con la famiglia?

Facciamo un pò di presentazioni.

Ci sarei io, la moglie, fautrice di questa pazza idea; 
il marito, più giovani di me di 2 anni, elettricista industriale, alto, simpatico, paziente e paziente e ancora tanto paziente con me.
Pensa un pò che lui era uno di quelli che quando abbiamo preso il cane diceva "il cane sta bene a vivere in giardino!"

Nel corso del tempo la mia passione si è trasformata in lavoro e il cane ovviamente è finito a vivere in casa vicino al camino.
Quando andiamo in vacanza viene con noi, quando non possiamo portarlo è un problema e anzi, alle volte le gite sono studiate per poter portare anche Dorian che cambiamento povero marito
(qui a fianco una foto sul camper)

Dimentico nessuno? 
ah, abbiamo anche un pesce rosso che sguazza beatamente sul comò di camera nostra ( non nella boccia rotonda!)
Tengo molto a lui perchè è arrivato pochi giorni prima che nascesse il mio secondo figlio.

Abbiamo una bellissima bambina e l'ultimo di casa un cucciolo d'uomo dolcissimo.

Anche tu ti ritrovi in questa situazione e vuoi prenotare le tue vacanze in camper?


Prima però ti faccio qualche domanda e ragioniamo insieme se il tuo cane è pronto a questa avventura.

1. hai già fatto qualche piccolo viaggio con il tuo amico a quattro zampe?
2. ha imparato a dormire tranquillo nella sua cuccia?
3. è tranquillo con le persone e con altri cani?
4. tira molto al guinzaglio?
5. sa stare da solo serenamente senza abbaiare o distruggere qualcosa?

Sono sicura che hai già capito cosa voglio dirti.
I viaggi col cane possono essere fantastiche avventure condivise, ma anche esperienze difficili per il nostro amico fido.
Diventano momenti di disagio quando il tuo cane non è preparato a rispondere positivamente ad almeno queste domande che ti ho messo qui sopra.


giovedì 9 dicembre 2010

Cosa vuol dire "identità"? Estratto dal pensiero di E. Glissant


Le Identità sono come delle isole nell'arcipelago, sono vicine, diverse, unite ma non chiuse.


L'arcipelago non è come un continente unico, fermo, fisso e delimitato, ma trova senso di esistere nel contatto di un' isola con quella vicina.

Dal mio punto di vista l' identità è da interpretare come un sistema di relazione: 

le Tout Monde di E. Glissant.
 
Costruisco la mia individualità soltanto quando sono in relazione con l' Altro diverso da me.

Il mio percorso di studi è stato decisamente influenzato da questa prospettiva, soprattutto le mie esperienze di vita hanno trovato grande fondamento in questo Autore. 
Gli anni trascorsi all' estero sono stati fondamentali per assumere questa teoria come parte integrante del mio stile di vita e della mia personalità.
Durante i numerosi viaggi ho incontrato tante persone differenti, che hanno partecipato, volendo o meno, alla costruzione di diversi tasselli costituenti la mia  identità-individuo, proprio attraverso la vicinanza delle differenze che ho sperimentato nella relazione con gli altri, ciò ha significato, per me, che siamo parte integrante di un Tutto. 
L’essere umano non può sentirsi isolato dal suo simile, in quanto tutti gli individui fanno parte della stessa “rivage” dalla quale ognuno rivolge lo sguardo verso l’altro, abbandonando le paure di scoprire il prossimo.
Anche gli animali partecipano a questo processo, perchè l' uomo non deve sentirsi isolato nè l' uno dall' altro, nè tanto meno da tutto il resto degli esseri viventi. 
In un momento storico come il nostro, dovrebbe essere molto più semplice comprendere questo tipo di interpretazione.
Le nuove tecnologie dovrebbero essere in grado di farci sentire tutti più vicini, annullando le barriere dettate dalla distanza geografica; le culture dovrebbero essere molto unite proprio dalla possibilità di essere facilmente accessibili e conosciute; tutto il materiale di cui siamo a disposizione oggi dovrebbe aiutarci ad ampliare i confini delle nostre conoscenze, tanto che gli Altri dovrebbero essere molto meno ignoti rispetto a una volta.
Mia nonna mi diceva sempre, che abbiamo paura di ciò che non conosciamo, ma oggi, se vogliamo, possiamo conoscere quasi tutto e interagire con tanti.
Secondo me, oggi più che mai, si rende indispensabile un pensiero come quello di E. Glissant   intervista






domenica 5 dicembre 2010

Il week-end, che si fa? relax di un'istruttrice cinofila.


Che si fa nel week-end? relax, almeno ci si prova....


Di solito al sabato è giornata di lavoro, ma dopo la danza della neve che ho fatto per tutto il venerdì notte, finalmente i fiocchi! 
A dire il vero questo sabato mattina non avevo tanta voglia di uscire di casa quindi ho approfittato del mal tempo per lasciare che i clienti disdicessero le lezioni. 
Al pomeriggio invece ho avuto soddisfazione del borderino che è venuto per una lezione di gruppo.
Sono veramente contenta, perchè sta andando proprio bene. 
Per essere così giovane si sta comportando proprio a modo: risponde subito al richiamo, centripeta correttamente ed è comunicativo.
La cosa di cui sono più dispiaciuta è che faccio fatica a coinvolgere i proprietari nei giochi cognitivi, quindi il cane fa fatica ad aumentare la sua autostima. 
Non è sempre facile lavorare con l'attivazione mentale, ai proprietari sembra di perdere tempo e invece no! 
Proprio attraverso il cognitivo si sviluppano tanti comportamenti, si instaura una buona relazione, si accende una comunicazione corretta e si impara divertendosi! 
Ma nonostante tutto si fa fatica a farlo accettare ai proprietari.

Facciamo un esempio: quando mi portano un cane con atteggiamenti aggressivi sulle persone, come pensate che inizi a risolverlo? portandolo in mezzo alla gente? NOOOOOO!!!!!!!! 
Per prima cosa bisogna potenziare le risorse cognitive, aumentare l'autostima e la fiducia prima in se stessi e poi negli altri. 

Se io sono un soggetto fobico quasi sicuramente me la prenderò con qualcuno: se una persona non ha abbastanza fiducia in se stessa crederà quasi sicuramente che un altro possa prendere il suo posto e di conseguenza se la prenderà con tutti....non so se ho reso l'idea!?! 

Quindi anche in questo caso bisognerà potenziare le risorse di quel soggetto facendogli acquisire fiducia nelle proprie capacità nella speranza che smetta di vedere negli altri un nemico. 

Cosa stavamo dicendo? ah sì, questo è stato il mio sabato pomeriggio lavorativo.
Ti lascio il link per qualche giochetto interessante da fare col tuo cane, magari quando fuori è brutto e non hai tanta voglia di andare.

http://www.spass-mit-hund.de/ (qui si possono trovare degli esempi di giochi di attivazione mentale, è in tedesco ma si può tradurre automaticamente con google!)

giovedì 2 dicembre 2010

Tanta neve sul mio campetto di educazione di base.

Il mio povero campetto innevato!! come si fa a lavorare così? 
aspettiamo e vediamo...
Dorian ed io abbiamo approfittato di una bella passeggiata nella neve incontaminata da altri passi: siamo stati i primi a lasciare le nostre impronte e belle grandi anche! 
La parte più difficile è farlo uscire di casa, ma poi adora correre e sollevare tutta la neve, soprattutto gli piace saltare e atterrare sul morbido.
Una volta rientrati a casa lo riscaldo con un bel massaggio rinvigorente, lo asciugo con un bel panno e ovviamente, intanto che mi faccio una bella doccia calda, gli do un ossetto rinfrancante per le sue fatiche.
In fondo anche se la stagione non è proprio quella ideale per le passeggiate, lo spirito ne beneficia e il corpo si tonifica!
E' importante insegnare ai nostri cani ad uscire in qualsiasi condizione atmosferica.
Con le giuste precauzioni.
Cappottini ad esempio per le razze più freddolose o per i cuccioli o i cani anziani, che hanno bisogno di particolari attenzioni agli sbalzi di temperature.
Precauzione anche per i cuscinetti, che potrebbero tagliarsi.
Ma niente paura!
Non andare in allarme, magari basta semplicemente una pomata lenitiva per rimediare a zampe screpolate dal freddo.


martedì 30 novembre 2010

Cane Corso e Kong: perchè?


Il Kong: un alleato essenziale per l'educazione del tuo Cane Corso

Il Kong  è molto più di un semplice giocattolo: è uno strumento fondamentale per cani di qualsiasi taglia, razza, sesso ed età. 

Per il suo corretto utilizzo leggi direttamente il post esplicativo.

La mia esperienza personale con Dorian, un giovane Cane Corso, dimostra quanto possa essere utile nell'educazione e nello sviluppo di un cane di questa razza.

Perché il Kong è importante per un Cane Corso?

Fin da cucciolo, ho introdotto il Kong nella routine di Dorian per aiutarlo a canalizzare le sue energie e a scoprire nuove modalità di interazione con l’ambiente. 
Essendo un Cane Corso, una razza potente e spesso incline a tirare, strappare, mordere e distruggere, era fondamentale insegnargli a gestire la sua forza e a sviluppare interessi verso attività più costruttive.

I benefici del Kong nel percorso educativo  di Dorian

Attraverso l’utilizzo del Kong, Dorian ha imparato:

  • a utilizzare la bocca in modo controllato, adeguando la forza alla situazione.
  • a sviluppare pazienza e concentrazione, cercando di ottenere il cibo o le ricompense nascoste al suo interno.
  • a stimolare la mente attraverso il gioco e il problem solving.

Questi progressi si sono riflessi positivamente anche nei comportamenti quotidiani di Dorian, rendendolo un cane più equilibrato e gestibile, sia a casa che in ambienti esterni.

Un consiglio per i professionisti cinofili

Se sei un educatore cinofilo e hai un cliente con un Cane Corso, il Kong potrebbe diventare il tuo alleato nella gestione di comportamenti indesiderati, favorendo una crescita armoniosa del cane. 

Può essere usato come strumento educativo per insegnare la moderazione della forza, promuovere attività costruttive e rafforzare il legame tra cane e proprietario.

Guarda il video del corso per educatori cinofili per scoprire quali attività aggiuntive puoi introdurre una volta che il cane si è affezionato al suo Kong. 

Questi giochi possono evolversi in vere e proprie attività di apprendimento, stimolando la mente del cane e rafforzando il legame con il suo proprietario.



Vuoi scoprire di più sull’uso del Kong e su altre strategie educative per i tuoi clienti?


Puoi utilizzare questa storia come testimonianza diretta per raccontare ai tuoi clienti i benefici di questo strumento. Ricordati di citare la fonte se la utilizzi! 

Per consigli personalizzati o un corso di marketing narrativo che ti aiuti a valorizzare il tuo lavoro, contattami qui: insieme possiamo costruire storie che parlano al cuore dei tuoi clienti.











domenica 28 novembre 2010

Cucciolo Cane Corso









Dorian...era piccolo piccolo così...

Ed eccolo qui: il mio Dorian. Un Cane Corso ti cambia la vita per sempre.

Ecco chi è Dorian, un Cane Corso.


Il "mio" super eroe, 

il cane di casa e molto di più

il mio alter ego


Che impressione che fa così nero e grosso?!?!
ma no, lui è....solo lui....
Insieme abbiamo superato il corso educatori, quello istruttori, stiamo lavorando in classi di comunicazione, ma soprattutto abbiamo affrontato tante prove quotidiane dalle quali abbiamo imparato a conoscerci. 

Intendo proprio che attraverso la relazione con lui ho conosciuto tanti aspetti di me stessa che nessuno aveva mai messo a nudo così chiaramente. 


Banale vero? provare per credere


Un Cane Corso è per sempre.
Entra nella tua vita come una tempesta e la cambia e la stravolge per sempre.
Niente sarà più come prima.
Dorian è la mia forza d'animo, la mia fermezza, la mia determinazione.
Mi ha insegnato a trovare in me stessa tutti questi aspetti, che mai avrei pensato di possedere.
Adesso non è più soltanto un cucciolo e molte cose sono state risolte a gran fatica e con grandi energie da parte di tutti.
Abbiamo superato un percorso educativo molto duro e studiato nei minimi dettagli perchè potesse essere il MIO super amico sempre vicino.
Abbiamo fatto un patto e insieme vi abbiamo tenuto fede.
Ci siamo promessi rispetto e autenticità.
Così è stato e i risultati sono impareggiabili.
Come in tutte le storie di miglior amicizia, siamo uniti e vicini.

Vuoi sapere quanto ti cambia la vita un Cane Corso?
Un giorno ne scriverò il libro, per non dimenticare mai e per essere utile a tutti coloro che vorranno portare il loro cane per sempre nei loro cuori.






venerdì 23 aprile 2010

Insegnare al cane richiede tanta pazienza.

Per fare qualsiasi cosa ci vuole tanta pazienza: per stare in famiglia, sul lavoro, per andare a fare la spesa, per cresere i figli....ma anche per insegnare qualche cosa di nuovo al proprio cane. 
Sto pensando sempre a quello che succede dentro le mura di casa mia. 
Ormai il mio cane ha quasi 4 anni.
Spesso mi sento di dire da colleghi e clienti, che insieme abbiamo fatto tante esperienze diverse.
Tuttavia quando lo guardo, ancora mi sembra di vedere un giovanotto che ha voglia sempre di imparare tante cose nuove e soprattutto mi rendo conto del mondo inesplorato che è. 
Facciamo un esempio. ormai per lui i comandi di base sono una cosa stra vecchia.
Nonostante ciò ci sono situazioni in cui sembra non volerne sapere, ad esempio quando vede un altro cane o quando si lascia travolgere dalle sue emozioni, tipo quella di andare incontro a qualcuno o di correre in casa. 
In quei frangenti perde tutto il suo self control e si butta come un autotreno nella situazione.
Devo però ammettere che non fa danni, ma parte come un razzo e non ne vuole sapere di ascoltare le modalità corrette di relazione. 
In fondo anche noi alle volte siamo un pò così: ci sono situazioni che ci fanno salire la pressione e non riusciamo a contenerci e quindi perchè dovremmo pretenderlo da un cane? 
Invece da loro vogliamo sempre che siano ubbidienti alla perfezione.
Soprattutto se sono di taglia grossa, pretendiamo che non sfugga mai niente al nostro controllo, per l'ansia che possano succedere guai seri.
In fondo la loro forza fisica ci spaventa. 
Facilmente ci si lascia impressionare da un cane di 50 chili che corre festoso, senza rendersi conto che abbia gli auto controlli necessari a non travolgere nessuno.
Al contrario, non ci si rende conto che magari possa essere più pericoloso un cagnetto di 10 chili che non sa gestirsi di fronte a un bambino che corre e lo morde perchè vittima del suo stesso istinto predatorio.
Allora, dimmi. Chi ritieni più pericoloso?
Ci vuole tanta pazienza nell'insegnare, nell'osservare e nel comprendere le intenzioni senza farsi fuorviare solo dalla mole della razza del cane.
Sono particolarmente sensibile all'argomento visto che ho sia un cane grande che figli piccoli.
Se ripenso a tutte le discriminazioni che ho sentito da gente molto più ignorante del mio cane...bhè ora mi viene da alzare semplicemente le spalle e porto pazienza che prima o poi a queste persone passerà la voglia di parlare di noi.

sabato 13 febbraio 2010

Gestire bene le interazioni tra cani in ambito urbano.

foto dal web

Ieri sono andata a fare una lezione a domicilio con il mio cagnone, dopo di che visto il bel sole che c'era, mi sono detta: andiamo a fare un bel giro in un'area cani tranquilla, giochiamo un pò e poi andiamo a casa presto.
Detto fatto, sulla strada del ritorno mi fermo dove so che c'è una bella area con poca gente, è piccola, ma lo spazio poco importava perchè tanto avevo voglia di stare solo con Dorian.
Mica vero che ci posizioniamo, lo libero, si fa un giro, arriva una signora col suo cane, tipica domanda: "è maschio? è buono? sa anch'io ho un maschio, ma ama tanto giocare..." Tira fuori da una piccolissima CORSA un pastore misto belga, che arriva tirando come un matto verso l'area cani, ci arriva contro con la coda dritta e tutto l'occorrente per bocciare l'incontro.
Non faccio in tempo a dire "guardi signora che secondo me non va bene come approccio", che è già troppo tardi, la signora è già vicino al cancello e i cani ovviamente si beccano. 

In una frazione di secondo ho pensato cosa dovevo fare.


Prima che lei si avvicinasse ho messo il guinzaglio a Dorian, perchè secondo me la signora sarebbe venuta dentro sparata, senza preoccuparsi di cosa poteva succedere.
Mi sono avvicinata all'ingresso perchè secondo me sarebbe venuta dentro all'area cani e soprattutto avrebbe liberato il cane. 
Per cui ho cercato il male minore: farle capire che doveva restare lontana, ma se non bastano le parole? 
Ho lasciato fare ai cani: mi fido del mio Dorian e visto che di loro non mi fidavo gli ho incontrati con la staccionata di mezzo.

Appunto staccionata: Dorian ha messo fuori il muso ed è stato MORSO sopra l'occhio e sul labbro.
Finalmente si sono spostati e ci hanno lasciato uscire. Abbiamo fatto un micro giro e quando l'ho messo in auto mi sono accorta dei suoi tagli. 
Ho chiuso il baule, l'ho lasciato tranquillo in auto e poi sono tornata a dirle che cosa ci è successo. 
Subito ha pensato al suo cane, poi visto che non aveva un graffio ha cercato di discolparsi dicendo che il suo è buonissimo e tutte le cavolate del caso, poi quando le ho fatto presente il lavoro che insieme svolgiamo, ha ammesso che avrebbe bisogno di una consulenza perchè il cane rincorre tutto quello che si muove.

E allora chi sono i cani pericolosi? 

Dai un'occhiata anche a questo post al blog e dimmi che ne pensi.


Che cosa sono i comportamenti di aggressività? Esiste davvero la "dominanza"?
Bhè, come al solito mi ritrovo col cane bucato, perchè pur essendo grosso e nero, non morsica mai. 
E' sicuro di se e non ha bisogno di dimostrarlo con la forza: la vera forza non è nel morso e lui lo sa benissimo, questo mi ha insegnato tantissimo. 
Anche se mi dispiace molto per lui, perchè è lui che riporta sempre le ferite, sono MOLTO ORGOGLIOSA di lui.

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.


venerdì 12 febbraio 2010

Lista cani potenzialmente pericolosi e piccole aggressioni: pregiudizi o scarsa conoscenza?

Cani che attaccano l'uomo o proprietari poco informati?




immagine di Clker-Free-Vector-Images



I telegiornali e la cronaca riportano sempre più spesso aggressioni sull'uomo da parte dei cani di famiglia.
Ci impressionano e ci spaventano e non ci lasciano vivere serenamente l'approccio col cane.
Da queste notizie siamo tentati di paragonare il cane a un "diverso" che si aggira tra di noi pronto a colpirci senza reale motivo.
Questo spesso suscita paura e diffidenza nei confronti dei nostri amici a quattro zampe. 

Ma quante di queste narrazioni approfondiscono davvero il motivo che si nasconde dietro il comportamento del cane?


Si parla spesso di aggressività nei cani, razze definite erroneamente "potenzialmente pericolose" e di attacchi verso l'uomo. 

Il Cane e il Pregiudizio Mediatico

Dipingere il cane come un "marziano" pronto a colpire senza motivo è una visione distorta e pericolosa. I cronisti si limitano a raccontare i fatti in ordine cronologico, senza soffermarsi su cosa possa aver scatenato il comportamento estremo dell'animale.

Proviamo, per una volta, a metterci nei panni del cane. Osservando la situazione dal punto di vista di un essere altamente sociale: come possiamo pensare che il cane, il "partner per eccellenza" dell'uomo, attacchi senza motivo? 

La risposta risiede, spesso, in una scarsa comprensione delle sue esigenze e nel modo in cui gli esseri umani si rapportano con lui.

Cultura cinofila: l'unica "lista nera" di cui abbiamo bisogno

L’elenco delle cosiddette "razze pericolose" è un tema caldo, che divide in due fronti l'opinione pubblica, dove spesso i cani di grossa taglia vengono imputati come gli unici responsabili. 

Ma fermiamoci a riflettere: ha davvero senso classificare alcune razze come più pericolose di altre? 

La realtà è che non esistono razze cattive, ma solo comportamenti umani che possono favorire, anche accidentalmente, certi atteggiamenti nei cani.

Ad esempio, molte persone scelgono un cucciolo in base all'estetica o alla moda del momento, senza valutare le necessità dell’animale una volta adulto. La conseguenza? Cani mal gestiti e incomprensioni che sfociano in comportamenti problematici.

Il paradosso dei cani di piccola taglia 

Chi non ha mai avuto un incontro ravvicinato con un piccolo cane da cortile o da borsetta che ringhia o tenta di mordere?

Spesso sono lasciati liberi di comportarsi come vogliono, perchè "tanto sono piccoli e non possono fare chissà che danno".

Per questo, i cani di piccola taglia non compaiono in nessuna "lista nera". Tuttavia possono mettere in serie difficoltà un incontro canino.

Quante volte ti sarà capitato di andare tranquillamente al parco cittadino, col tuo magnifico e pacifico Cane Corso al guinzaglio ed essere immediatamente travolto da un piccoletto che gli arriva sul muso abbaiando e ringhiando?

Esistono tante altre situazioni problematiche all'interno anche delle mura domestiche che possono dar vita ad episodi di aggressività esplosiva, dove a rimetterci sono in primis i famigliari più deboli (quasi sempre bambini) e successivamente il cane-autore, per le terribili conseguenze individuate dalla Normativa.

Questo dimostra come il problema non sia la razza o la taglia del cane, ma l’educazione e la gestione.

La soluzione esiste: investire in educazione cinofila

La chiave per prevenire episodi sconvenienti che possono portare a seri danni è promuovere la cultura cinofila

Prima di accogliere un cane in famiglia, è fondamentale:

  • informarsi sulle caratteristiche della razza
  • valutare se le proprie risorse e stile di vita siano compatibili con le esigenze del cane
  • frequentare corsi di educazione cinofila per comprendere meglio il linguaggio e il comportamento dell'animale

Un cane educato e un proprietario consapevole sono il binomio perfetto per una convivenza armoniosa.

Conclusione 

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.

Iscriviti a questo blog per tutti gli aggiornamenti.