sabato 13 febbraio 2010

Gestire bene le interazioni tra cani in ambito urbano.

foto dal web

Ieri sono andata a fare una lezione a domicilio con il mio cagnone, dopo di che visto il bel sole che c'era, mi sono detta: andiamo a fare un bel giro in un'area cani tranquilla, giochiamo un pò e poi andiamo a casa presto.
Detto fatto, sulla strada del ritorno mi fermo dove so che c'è una bella area con poca gente, è piccola, ma lo spazio poco importava perchè tanto avevo voglia di stare solo con Dorian.
Mica vero che ci posizioniamo, lo libero, si fa un giro, arriva una signora col suo cane, tipica domanda: "è maschio? è buono? sa anch'io ho un maschio, ma ama tanto giocare..." Tira fuori da una piccolissima CORSA un pastore misto belga, che arriva tirando come un matto verso l'area cani, ci arriva contro con la coda dritta e tutto l'occorrente per bocciare l'incontro.
Non faccio in tempo a dire "guardi signora che secondo me non va bene come approccio", che è già troppo tardi, la signora è già vicino al cancello e i cani ovviamente si beccano. 

In una frazione di secondo ho pensato cosa dovevo fare.


Prima che lei si avvicinasse ho messo il guinzaglio a Dorian, perchè secondo me la signora sarebbe venuta dentro sparata, senza preoccuparsi di cosa poteva succedere.
Mi sono avvicinata all'ingresso perchè secondo me sarebbe venuta dentro all'area cani e soprattutto avrebbe liberato il cane. 
Per cui ho cercato il male minore: farle capire che doveva restare lontana, ma se non bastano le parole? 
Ho lasciato fare ai cani: mi fido del mio Dorian e visto che di loro non mi fidavo gli ho incontrati con la staccionata di mezzo.

Appunto staccionata: Dorian ha messo fuori il muso ed è stato MORSO sopra l'occhio e sul labbro.
Finalmente si sono spostati e ci hanno lasciato uscire. Abbiamo fatto un micro giro e quando l'ho messo in auto mi sono accorta dei suoi tagli. 
Ho chiuso il baule, l'ho lasciato tranquillo in auto e poi sono tornata a dirle che cosa ci è successo. 
Subito ha pensato al suo cane, poi visto che non aveva un graffio ha cercato di discolparsi dicendo che il suo è buonissimo e tutte le cavolate del caso, poi quando le ho fatto presente il lavoro che insieme svolgiamo, ha ammesso che avrebbe bisogno di una consulenza perchè il cane rincorre tutto quello che si muove.

E allora chi sono i cani pericolosi? 

Dai un'occhiata anche a questo post al blog e dimmi che ne pensi.


Che cosa sono i comportamenti di aggressività? Esiste davvero la "dominanza"?
Bhè, come al solito mi ritrovo col cane bucato, perchè pur essendo grosso e nero, non morsica mai. 
E' sicuro di se e non ha bisogno di dimostrarlo con la forza: la vera forza non è nel morso e lui lo sa benissimo, questo mi ha insegnato tantissimo. 
Anche se mi dispiace molto per lui, perchè è lui che riporta sempre le ferite, sono MOLTO ORGOGLIOSA di lui.

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.


venerdì 12 febbraio 2010

Lista cani potenzialmente pericolosi e piccole aggressioni: pregiudizi o scarsa conoscenza?

Cani che attaccano l'uomo o proprietari poco informati?




immagine di Clker-Free-Vector-Images



I telegiornali e la cronaca riportano sempre più spesso aggressioni sull'uomo da parte dei cani di famiglia.
Ci impressionano e ci spaventano e non ci lasciano vivere serenamente l'approccio col cane.
Da queste notizie siamo tentati di paragonare il cane a un "diverso" che si aggira tra di noi pronto a colpirci senza reale motivo.
Questo spesso suscita paura e diffidenza nei confronti dei nostri amici a quattro zampe. 

Ma quante di queste narrazioni approfondiscono davvero il motivo che si nasconde dietro il comportamento del cane?


Si parla spesso di aggressività nei cani, razze definite erroneamente "potenzialmente pericolose" e di attacchi verso l'uomo. 

Il Cane e il Pregiudizio Mediatico

Dipingere il cane come un "marziano" pronto a colpire senza motivo è una visione distorta e pericolosa. I cronisti si limitano a raccontare i fatti in ordine cronologico, senza soffermarsi su cosa possa aver scatenato il comportamento estremo dell'animale.

Proviamo, per una volta, a metterci nei panni del cane. Osservando la situazione dal punto di vista di un essere altamente sociale: come possiamo pensare che il cane, il "partner per eccellenza" dell'uomo, attacchi senza motivo? 

La risposta risiede, spesso, in una scarsa comprensione delle sue esigenze e nel modo in cui gli esseri umani si rapportano con lui.

Cultura cinofila: l'unica "lista nera" di cui abbiamo bisogno

L’elenco delle cosiddette "razze pericolose" è un tema caldo, che divide in due fronti l'opinione pubblica, dove spesso i cani di grossa taglia vengono imputati come gli unici responsabili. 

Ma fermiamoci a riflettere: ha davvero senso classificare alcune razze come più pericolose di altre? 

La realtà è che non esistono razze cattive, ma solo comportamenti umani che possono favorire, anche accidentalmente, certi atteggiamenti nei cani.

Ad esempio, molte persone scelgono un cucciolo in base all'estetica o alla moda del momento, senza valutare le necessità dell’animale una volta adulto. La conseguenza? Cani mal gestiti e incomprensioni che sfociano in comportamenti problematici.

Il paradosso dei cani di piccola taglia 

Chi non ha mai avuto un incontro ravvicinato con un piccolo cane da cortile o da borsetta che ringhia o tenta di mordere?

Spesso sono lasciati liberi di comportarsi come vogliono, perchè "tanto sono piccoli e non possono fare chissà che danno".

Per questo, i cani di piccola taglia non compaiono in nessuna "lista nera". Tuttavia possono mettere in serie difficoltà un incontro canino.

Quante volte ti sarà capitato di andare tranquillamente al parco cittadino, col tuo magnifico e pacifico Cane Corso al guinzaglio ed essere immediatamente travolto da un piccoletto che gli arriva sul muso abbaiando e ringhiando?

Esistono tante altre situazioni problematiche all'interno anche delle mura domestiche che possono dar vita ad episodi di aggressività esplosiva, dove a rimetterci sono in primis i famigliari più deboli (quasi sempre bambini) e successivamente il cane-autore, per le terribili conseguenze individuate dalla Normativa.

Questo dimostra come il problema non sia la razza o la taglia del cane, ma l’educazione e la gestione.

La soluzione esiste: investire in educazione cinofila

La chiave per prevenire episodi sconvenienti che possono portare a seri danni è promuovere la cultura cinofila

Prima di accogliere un cane in famiglia, è fondamentale:

  • informarsi sulle caratteristiche della razza
  • valutare se le proprie risorse e stile di vita siano compatibili con le esigenze del cane
  • frequentare corsi di educazione cinofila per comprendere meglio il linguaggio e il comportamento dell'animale

Un cane educato e un proprietario consapevole sono il binomio perfetto per una convivenza armoniosa.

Conclusione 

Questo post non è solo una riflessione sulla responsabilità e l’educazione cinofila, ma un esempio di come il marketing narrativo possa essere usato per affrontare temi importanti e coinvolgere il proprio pubblico. 

Raccontare storie autentiche e affrontare argomenti che toccano le emozioni delle persone è una strategia potente per chi opera nel mondo cinofilo, sia che si tratti di educatori, allevatori o operatori di strutture dedicate ai cani.

Se hai trovato utile questo spunto, sentiti libero di prendere ispirazione per il tuo blog o i tuoi post social. 

Ricorda, però, che ogni attività è unica, e personalizzare il messaggio per il tuo pubblico specifico può fare la differenza.

Per idee su misura o strategie più specifiche per la tua situazione, contattami subito! 

Sarò felice di aiutarti a costruire una comunicazione efficace e autentica, che rispecchi i valori della tua attività. E, se decidi di condividere il tuo contenuto ispirato a questo post, sarebbe carino citare la fonte: far sapere da dove nasce l’ispirazione è un gesto di rispetto e arricchisce il dialogo nella community cinofila.

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